Il premier israeliano Netanyahu annuncia che all'Assemblea generale dell'Onu parlerà della sua "visione della pace attraverso la forza". Nella Striscia, intanto, gli attacchi dell'Idf provocano almeno 50 morti. Appello di Papa Leone per Gaza
Fino a dieci Paesi riconosceranno ufficialmente lo Stato palestinese, seguendo l'esempio della Spagna, che lo ha già fatto il 28 maggio 2025. Il movimento è iniziato con tre potenze occidentali che hanno compiuto un passo storico domenica: Canada, Regno Unito e Australia. Portogallo, Andorra, Belgio, Lussemburgo, Malta e San Marino dovrebbero aderire al movimento nelle prossime ore.
Netanyahu risponde con la "pace attraverso la forza".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato domenica che la prossima settimana presenterà all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite "la verità di Israele" e la sua "visione di pace reale: la pace attraverso la forza". Durante una riunione di gabinetto, Netanyahu ha giustificato che la recente guerra contro Hezbollah ha creato opportunità di pace con il Libano e la Siria.
"Alle Nazioni Unite presenterò la verità. È la verità di Israele, ma è la verità oggettiva nella nostra giusta lotta contro le forze del male", ha detto il leader, che ritiene che le richieste di creazione di uno Stato palestinese "metteranno in pericolo" l'esistenza di Israele e "costituiranno un'assurda ricompensa per il terrorismo".
Netanyahu ha in programma un discorso all'Assemblea Generale venerdì e un incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Washington il lunedì successivo, il suo quarto incontro dall'inizio del secondo mandato di Trump.
Decine di morti domenica a Gaza, appello del Papa
Mentre si svolge questa battaglia diplomatica, la situazione umanitaria a Gaza continua a deteriorarsi. Domenica l'esercito israeliano ha ucciso circa 50 persone nella Striscia, la maggior parte delle quali a Gaza City, che sta subendo il sesto giorno di incursioni. Tra le vittime ci sono otto palestinesi, tra cui bambini, uccisi da un drone nell'area di al-Sidra.
La situazione alimentare è critica: 1,6 milioni di gazesi soffrono la fame e più di mezzo milione si trova in una situazione critica a causa dell'estrema privazione di cibo. Israele ha mantenuto le restrizioni sui massicci aiuti umanitari per più di sette mesi, attuando un sistema di distribuzione attraverso compound militarizzati che costringe la popolazione a spostarsi.
Sulla situazione a Gaza è intervenuto anche Papa Leone XIV, che durante l'Angelus ha detto che "non c'è futuro basato sulla violenza, sull'esilio forzato o sulla vendetta" riferendosi alla situazione di Gaza, offrendo una prospettiva contrastante con le dichiarazioni di Netanyahu sulla "pace attraverso la forza".