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Damasco, sgomberi forzati in quartiere alawita, allarme dell'Onu per i civili in Siria

Un camion che trasporta i beni di una famiglia alawita lascia la propria casa, passando attraverso un posto di blocco delle forze di sicurezza del governo siriano a Sumaria, un sobborgo a nord-ovest di Damasco, in Siria, sabato 30 agosto. 30, 2025
Un camion che trasporta i beni di una famiglia alawita lascia la propria casa, passando attraverso un posto di blocco delle forze di sicurezza del governo siriano a Sumaria, un sobborgo a nord-ovest di Damasco, in Siria, sabato 30 agosto. 30, 2025 Diritti d'autore  Omar Sanadiki/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Omar Sanadiki/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di يورونيوز
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Una fazione armata affiliata al nuovo governo, creato dalla milizia musulmana sunnita che ha cacciato Assad, ha costretto migliaia di residenti del quartiere di al-Sumaria, nella capitale siriana, a lasciare le proprie case

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Una fazione armata filogovernativa, guidata dallo sceicco Abu Huzaifa, ha costretto i residenti del quartiere di al-Sumaria a Damasco a evacuare con la forza, innescando un’ondata di sfollamenti di massa.

L’operazione è stata condotta tra minacce armate e arresti arbitrari, senza una risposta efficace da parte delle autorità, nonostante gli impegni all'unità nazionale presi dal presidente ad interim, Ahmad al-Sharaa.

Circa 6mila persone, in gran parte appartenenti alla comunità alawita, sono state cacciate dalle loro abitazioni dal 27 agosto, quando uomini armati di pistole e spade hanno fatto irruzione nel quartiere, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SohR).

Un residente, che si fa chiamare Samer, ha raccontato a Euronews che i militanti hanno imposto lo sgombero con il pretesto di ordini del Segretariato presidenziale e arrestato alcuni abitanti per usarli come leva di pressione. Nonostante un temporaneo intervento governativo, i miliziani sono tornati nell'area costringendo altre persone a fuggire.

Il quartiere di Sumeria a Damasco sembra ormai deserto (30 agosto 2025)
Il quartiere di Sumeria a Damasco sembra ormai deserto (30 agosto 2025) Euronews

Ali, un altro residente, ha spiegato di essersi trasferito a Tartus con la sua famiglia “per paura per i miei figli”, lasciando indietro la maggior parte dei propri beni, e di avere desistito dall'idea di rientrare dopo che "un vicino mi ha avvertito che la fazione era tornata, fissando una nuova scadenza per l’evacuazione”.

Un altro testimone, Nour, ha descritto scene di terrore di militanti vestiti con uniformi della Sicurezza Generale che hanno chiuso negozi, impedito ai residenti di muoversi e fatto irruzione nelle case in modo “barbaro”, marcandole con delle lettere X e O e concedendo 24 ore per abbandonarle.

Modalità simili sono state adottate dall'Isis contro i non musulmani e in alcune delle pulizie etniche consumatesi nella storia.

Una porta di casa con il segno “X”, che indica l'ordine di lasciare la casa alla famiglia che vi abita, a Sumeria, un sobborgo a nord-ovest di Damasco (30 agosto 2025)
Una porta di casa con il segno “X”, che indica l'ordine di lasciare la casa alla famiglia che vi abita, a Sumeria, un sobborgo a nord-ovest di Damasco (30 agosto 2025) Omar Sanadiki/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.

Le testimonianze parlano di donne picchiate, telefoni confiscati e famiglie costrette a portare i mobili in strada, ufficialmente per permettere riprese televisive. Una messinscena che, secondo i residenti, alimenta la confusione tra evacuazione forzata e promesse governative di sicurezza mai concretizzate.

L'SohR ha denunciato che Abu Huzaifa, leader della fazione di Moadamiyeh, ha ignorato le direttive ufficiali, continuando a esercitare pressioni sui residenti e insultando il presidente siriano di transizione Ahmad al-Sharaa. Nel frattempo, il mukhtar (il rappresentate della comunità locale) è stato incaricato di diffondere video rassicuranti sui social.

Le autorità siriane hanno ribadito che “la questione è stata risolta” e i residenti possono restare o tornare, grazie all’intervento di comitati civili e ministeri.

Le Nazioni Unite hanno espresso “grave preoccupazione” per i casi di sgomberi forzati e le violazioni ai danni dei civili, compresi donne e bambini. In un comunicato, l’Onu ha chiesto moderazione e rispetto dello Stato di diritto, sottolineando che l’inviato speciale Geir Pedersen segue da vicino gli sviluppi.

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