Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Grecia, stretta sull'asilo: "Prigione o rimpatrio" per i migranti irregolari

foto stock
foto stock Diritti d'autore  Petros Giannakouris/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Petros Giannakouris/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Ioannis Karagiorgas
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Il ministro greco per la Migrazione Thanos Plevris annuncia una nuova legge: carcere da 2 a 5 anni per chi resta nel Paese dopo il rigetto dell’asilo. "Non possiamo gestire i flussi dalla Libia", afferma da Copenaghen

PUBBLICITÀ

“Prigione o rimpatrio”. È questo il messaggio che il governo greco intende inviare a chi entra illegalmente nel Paese. A pronunciarlo è stato il ministro per la Migrazione e l’Asilo, Thanos Plevris, intervenuto al Consiglio informale dei ministri dell’Interno e della Migrazione a Copenaghen.

“Se entri in Europa illegalmente o la tua domanda di asilo viene respinta, non hai diritto di restare e devi tornare nel tuo Paese”, ha dichiarato Plevris. “In Grecia stiamo per introdurre una nuova legge. Se la tua richiesta d’asilo è respinta e non lasci il Paese, commetti un reato penale. Il rischio è una condanna da 2 a 5 anni di prigione”.

Il ministro ha spiegato che la Grecia è sotto forte pressione migratoria: ogni giorno – ha detto – “mille migranti clandestini arrivano a Creta”, mentre in Libia ci sarebbero “altri tre milioni pronti a partire”. Da qui l’appello a soluzioni europee coordinate, ma anche a una maggiore tutela per le comunità locali.

Nel corso dell’incontro a Copenaghen, Plevris ha risposto anche alle domande dei giornalisti sui futuri hub per i rimpatri: “Discuteremo della possibilità di creare strutture anche fuori dall’Unione europea, rafforzando la cooperazione con Paesi terzi”.

Alla domanda su come mantenere la nuova linea entro i limiti della legislazione europea, il ministro ha riconosciuto la complessità della sfida, ma ha ribadito: “Se sarà necessario rivedere le normative europee, siamo pronti a discuterne”.

Il governo greco punta dunque a disincentivare gli arrivi irregolari attraverso una legislazione più severa, allineata – nelle intenzioni – alla necessità di garantire ordine e sicurezza interna. Una posizione destinata a far discutere, anche all’interno dell’Ue.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Grecia, ondata di calore: allarme delle autorità per lo stress da caldo estremo per 48 ore

Grecia, continuano senza sosta gli sbarchi dalla Libia: 500 migranti trasferiti da Creta ad Atene

Violenza a Suwayda: il capo dei drusi israeliani invita l'Europa ad agire e difende gli attacchi