Per compensare le perdite sul campo di battaglia senza scatenare una seconda ondata di mobilitazione, il presidente russo ha firmato un decreto che consente agli stranieri di servire nell'esercito russo anche in assenza di stato di emergenza o di legge marziale
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Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato lunedì un decreto che consente agli stranieri di servire nell'esercito russo non solo durante lo stato di emergenza o in caso di legge marziale, ma anche durante il periodo di semplice mobilitazione.
Nel tentativo di incrementare gli sforzi di Mosca per il reclutamento militare, il Cremlino consentirà anche agli specialisti qualificati che hanno raggiunto il limite di età di firmare contratti con i Servizi segreti esteri (Svr), il Servizio di sicurezza federale (Fsb) o altre agenzie di intelligence.
Una strada per evitare la coscrizione formale
Fino a lunedì, gli stranieri potevano prestare servizio nell'esercito russo solo, appunto, durante gli stati di emergenza o sotto la legge marziale, che Mosca non ha dichiarato nonostante l'invasione dell'Ucraina avviata tre anni e mezzo fa.
Il decreto di mobilitazione parziale del settembre 2022, che ha innescato la fuga di oltre 261mila russi, rimane in vigore. Poiché Mosca ha recentemente intensificato l'offensiva, consentire agli stranieri di arruolarsi nell'esercito rafforzerebbe il processo di reclutamento in Russia evitando la coscrizione formale.
Alla fine di marzo, il Cremlino ha annunciato la tradizionale coscrizione primaverile di 160mila uomini: la più corposa degli ultimi 14 anni.
1500 stranieri nell'esercito russo tra il 2023 e il 2024
Ad aprile il ministero della Difesa britannico aveva riferito che la Russia ha reclutato più di 1.500 cittadini stranieri per combattere contro l'Ucraina tra aprile 2023 e maggio 2024.
Secondo le informazioni dell'intelligence britannica, la maggior parte delle reclute straniere proveniva dall'Asia meridionale e orientale, con 771 individui. Seguono i cittadini delle ex repubbliche sovietiche (523) e i Paesi africani (72). Il ministero londinese ha aggiunto che i principali fattori che motivano gli stranieri a firmare contratti militari sono gli incentivi finanziari e la possibilità di ottenere la cittadinanza russa.
"Molti cittadini stranieri sono quasi certamente reclutati a Mosca, a causa dei più alti bonus e della relativa accessibilità internazionale della città", è stato indicato.
La necessità di compensare le perdite in battaglia
La nota dell'intelligence di aprile precisava inoltre che Mosca avrebbe continuato ad arruolare cittadini stranieri nel medio termine. Una strategia è volta a compensare le perdite sul campo di battaglia senza innescare una seconda ondata di mobilitazione.
Secondo l'ultimo aggiornamento dello Stato maggiore ucraino, la Russia avrebbe perso 1.028.610 soldati in Ucraina - tra morti e feriti - dall'inizio dell'invasione. Gli aggiornamenti giornalieri di Kiev indicano una media giornaliera di circa mille vittime tra le truppe russe.
Gli analisti del ministero della Difesa britannico hanno osservato che, anche se il reclutamento all'estero da parte di Mosca persisterà, è improbabile che alteri in modo significativo la composizione delle forze militari russe, data l'entità degli sforzi di arruolamento interni.