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Trump non indietreggia sui dazi: "I proventi inizieranno ad arrivare ad agosto"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump Diritti d'autore  AP Photo/Alex Brandon
Diritti d'autore AP Photo/Alex Brandon
Di Oman Al Yahyai
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Donald Trump ha dichiarato che venerdì saranno inviate "dieci o dodici" lettere, a cui ne seguiranno altre, in vista della scadenza del 9 luglio, mentre con alcuni Paesi sono ancora in corso dei negoziati sui dazi

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe iniziare a notificare formalmente ai principali partner commerciali un nuovo regime di dazi doganali già da venerdì 4 luglio. I dazi, che entreranno in vigore il 1 agosto, potrebbero comportare per alcuni Paesi oneri fino al 70 per cento sulle esportazioni verso gli Stati Uniti.

Trump annuncia: "Dazi compresi tra il 10 e il 70 per cento"

Parlando con i giornalisti prima della festa dell'Indipendenza, Trump ha affermato che "10 o 12" lettere saranno inviate immediatamente, e altre seguiranno nei prossimi giorni. "Entro il 9, sarà completato tutto", ha dichiarato, riferendosi alla scadenza del 9 luglio che aveva precedentemente fissato per raggiungere accordi che potessero evitare ulteriori aumenti dei dazi.

L'approccio di Trump, parte del suo programma commerciale America First, lascia in ogni caso poco spazio ai negoziati.

Le Borse attendono con timore le incertezze legate alla guerra commerciale
Le Borse attendono con timore le incertezze legate alla guerra commerciale AP Photo

"Il livello dei dazi varierà dal 60 o 70 per cento al 10 o 20 per cento", ha aggiunto il miliardario americano. Gli Stati Uniti sono attualmente impegnati in colloqui con diverse economie, tra cui Corea del Sud, Indonesia, Svizzera e Unione europea. Si ritiene che le discussioni siano in una fase cruciale, nel corso della quale si stanno affrontando questioni delicate.

Ad aprile la sospensione della piena applicazione dei dazi per 90 giorni

La Casa Bianca aveva ipotizzato di introdurre i dazi già lo scorso 2 aprile, ma ha ritardato l'applicazione di 90 giorni proprio per consentire di avviare dei negoziati. Nel frattempo è stata applicata una quota del 10 per cento. Se la prossima settimana si dovesse dare piena attuazione al piano, Bloomberg Economics stima che in media i dazi sulle importazioni statunitensi potrebbe salire a circa il 20 per cento, rispetto alla media pre-Trump di circa il 3 per cento.

Il presidente non ha però ancora specificato quali Paesi o merci rientrerebbero nelle fasce di dazi più alte.

Trump ha aggiunto che le misure inizieranno a generare entrate a partire dal mese prossimo: "I Paesi inizieranno a pagare il 1 agosto. Il denaro inizierà ad arrivare negli Stati Uniti in quella data". Sebbene i dazi siano ufficialmente pagati dagli importatori o dai loro intermediari, i costi sono spesso trasferiti ai consumatori o assorbiti dalle imprese attraverso la riduzione dei margini di profitto.

Il rischio di impatti su cittadini, imprese e inflazione

Secondo i media locali, gli economisti hanno avvertito che l'impatto della guerra commerciale potrebbe complicare gli sforzi della Federal Reserve per gestire l'inflazione. Alcuni funzionari della Fed avrebbero esitato a tagliare i tassi di interesse proprio per via del rischio di impatto della politica dei dazi. Questi ultimi hanno inoltre scosso i mercati globali, con un calo delle azioni in Asia e in Europa e un indebolimento del dollaro. I mercati statunitensi sono rimasti chiusi giovedì per la festività del 4 luglio.

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