L'attentato nella chiesa di Mar Elias a Damasco, ha ucciso almeno 20 fedeli. Alla funzione partecipavano oltre 300 persone: è stato il primo attacco di questo tipo in Siria da anni e sembra diretto ai tentativi del governo islamista di includere le minoranze
Un attentatore suicida ha aperto il fuoco e poi ha fatto esplodere il giubbotto esplosivo che indossava all'interno di una chiesa greco-ortodossa, domenica in Siria, uccidendo almeno venti persone e ferendone una sessantina.
L'attacco è avvenuto all'interno della chiesa di Mar Elias a Dweil'a, alla periferia di Damasco. L'attentato è stato il primo del genere in Siria da anni e sembra sfidare il tentativo del nuovo governo siriano, di matrice islamista, di ottenere il sostegno delle minoranze.
Attentato chiesa in Siria, indagini puntano allo Stato Islamico
Sebbene nessun gruppo abbia rivendicato la responsabilità, il ministero degli Interni siriano ha dichiarato che le indagini preliminari puntano sugli estremisti dello Stato Islamico (Isis).
"La sicurezza dei luoghi di culto è una linea rossa", ha dichiarato il ministero, aggiungendo che l'Isis e i restanti membri del governo di Assad stanno cercando di destabilizzare la Siria.
Il ministro dell'Informazione siriano, Hamza Mostafa, ha condannato l'attacco, definendolo un attacco terroristico.
Testimoni hanno raccontato che l'uomo armato, con il volto coperto, è entrato in chiesa e ha aperto il fuoco. Quando la folla lo ha caricato all'ingresso per fermarlo, l'attentatore si è fatto esplodere. Media locali hanno riferito che tra le vittime ci sono dei bambini.
Circa 350 persone stavano pregando nella chiesa, secondo padre Fadi Ghattas, che ha detto di aver visto almeno 20 persone uccise con i suoi occhi. "Le persone stavano pregando al sicuro sotto gli occhi di Dio", ha detto.
Secondo un altro sacerdote c'era un secondo uomo armato che ha sparato prima che il complice si facesse esplodere.
La ministra degli Affari Sociali e del Lavoro, Hind Kabawat, cristiana, ha dichiarato di avere incontrato i religiosi di Mar Elias per esprimere le sue condoglianze.
“La mano infida del male ha colpito questa sera, reclamando le nostre vite, insieme a quelle dei nostri cari che sono caduti oggi come martiri durante la divina liturgia serale”, ha dichiarato in un comunicato il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia che ha sede a Damasco.
Si stima che l'Isis abbia ancora tra i 1500 e i 3000 miliziani attivi tra Siria e Iraq e più di 9mila combattenti sono detenuti nelle prigioni nel nord-est della Siria.