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L'attacco di Israele all'Iran cambia l'equazione della guerra a Gaza?

Manifestanti iraniani tengono bandiere iraniane e palestinesi durante una manifestazione contro Israele a Teheran, in Iran, venerdì 13 giugno 2025.
Manifestanti iraniani tengono bandiere iraniane e palestinesi durante una manifestazione contro Israele a Teheran, in Iran, venerdì 13 giugno 2025. Diritti d'autore  Vahid Salemi/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Vahid Salemi/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di يورو نيوز
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Gli attacchi israeliani contro l'Iran segnano una nuova svolta nella guerra a Gaza. Secondo alcuni esperti si tratterebbe di una tregua militare temporanea e non della fine dei combattimenti nella Striscia. L'Idf ha detto intanto che Gaza è diventato fronte secondario

L'attacco israeliano contro l'Iran è arrivato in un momento in cui Gaza sta assistendo a uno dei cicli di guerra più sanguinosi e lunghi degli ultimi anni. In concomitanza con questa guerra e con l'attacco israeliano all'Iran, l'esercito israeliano ha annunciato una significativa riduzione delle forze dispiegate nella Striscia e lo spostamento di unità di combattimento verso altri fronti, in una chiara indicazione di una ridistribuzione delle priorità militari alla luce dell'escalation con l'Iran.

Gli osservatorio che questa mossa possa tradursi sul terreno in una relativa diminuzione della frequenza delle operazioni di terra a Gaza, ma non in una cessazione completa, facendo entrare la Striscia di Gaza in una "tregua militare temporanea", mentre le minacce rimangono, sia dall'aria che attraverso operazioni limitate nelle zone di confine.

"Espandere la guerra" invece di porvi fine?

L'attacco israeliano all'Iran solleva interrogativi sulle reali intenzioni di Tel Aviv: Israele cerca di porre fine alla guerra a Gaza attraverso un'escalation esterna, o cerca di espandere la portata della guerra ad altre parti? Colpire Teheran in modo così diretto porta con sé un duplice messaggio: uno diretto ad Hamas, che il suo sostegno regionale non sarà immune alla deterrenza, e l'altro diretto all'Iran stesso, che i limiti del confronto non sono più confinati all'arena palestinese.

Le risposte di Hamas e la solidarietà con l'Iran

Nel mezzo di questi sviluppi, Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna l'attacco israeliano come una "pericolosa escalation" che farebbe esplodere l'intera regione, sottolineando che l'Iran "sta pagando il prezzo per le sue ferme posizioni a sostegno della causa palestinese". Ha inoltre espresso piena solidarietà a Teheran, porgendo le proprie condoglianze per la morte di leader e studiosi.

Allo stesso tempo, però, né Hamas né le altre fazioni hanno dato indicazioni di voler aprire nuovi fronti, riflettendo la consapevolezza dell'equilibrio di potere in questo momento così complesso.

Gaza: fermezza nonostante l'alto costo

Nonostante la ferocia dell'aggressione e la molteplicità dei fronti, Gaza rimane la principale bussola del conflitto. Mentre Israele cerca di riposizionarsi militarmente, la Striscia di Gaza soffre di una crisi umanitaria soffocante e di una continua emorragia di vite e infrastrutture, e gli osservatori temono che i palestinesi stiano diventando vittime secondarie di una guerra regionale che si espande di giorno in giorno.

Secondo gli esperti, l'attacco israeliano all'Iran indica che la guerra non è più limitata a una sola zona geografica. Se Gaza è stata la scintilla, le fiamme hanno iniziato a toccare altre parti della regione, da Teheran e Beirut allo Yemen e forse oltre. Per quanto riguarda il destino di Gaza, ora dipende da ciò che viene deciso nei centri decisionali militari e politici non solo a Tel Aviv, ma in diverse capitali regionali e internazionali.

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