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Stretta Usa sugli studenti cinesi, visti revocati: cresce la tensione con Pechino. Hong Kong pronta ad accoglierli

Studenti cinesi aspettano fuori dall'ambasciata americana per il colloquio di richiesta del visto a Pechino, 2 maggio 2012
Studenti cinesi aspettano fuori dall'ambasciata americana per il colloquio di richiesta del visto a Pechino, 2 maggio 2012 Diritti d'autore  AP Photo/Alexander F. Yuan
Diritti d'autore AP Photo/Alexander F. Yuan
Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
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Gli Stati Uniti revocheranno i visti ad alcuni studenti cinesi legati a settori critici e al Partito Comunista. La Cina protesta, mentre Hong Kong si offre come alternativa. Cresce l’attrito geopolitico tra Washington e Pechino

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Gli studenti cinesi che frequentano le università statunitensi si trovano ad affrontare un futuro incerto dopo l'annuncio del segretario di Stato americano Marco Rubio: gli Stati Uniti revocheranno i visti a una parte di studenti cinesi, in particolare a quelli attivi in settori tecnologici strategici o con presunti legami con il Partito comunista cinese. Una decisione che inasprisce ulteriormente le relazioni tra Washington e Pechino, già tese su numerosi fronti.

Secondo i dati ufficiali, nell’anno accademico 2023-2024 oltre 270.000 studenti cinesi erano iscritti in università statunitensi, rappresentando circa un quarto del totale degli studenti internazionali. La Cina è attualmente il secondo Paese di provenienza per numero di studenti all’estero negli Stati Uniti, dopo l’India.

Bandiere nazionali americane e cinesi esposte insieme a Pechino, 16 settembre 2018
Bandiere nazionali americane e cinesi esposte insieme a Pechino, 16 settembre 2018 AP Photo

L’annuncio ha suscitato reazioni accese. "Questa è una nuova versione dell’Exclusion Act del XIX secolo", ha affermato Liqin, uno studente della Johns Hopkins University, riferendosi alla storica legge che proibiva l’immigrazione cinese negli Stati Uniti.

Anche il governo cinese ha reagito con durezza: la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, ha definito la misura “politicizzata e discriminatoria”, accusando Washington di contraddire i suoi stessi principi di libertà e apertura. Pechino ha formalmente protestato presso le autorità statunitensi.

Non è la prima volta che la questione dei visti per gli studenti cinesi emerge come nodo diplomatico. Già nel 2019, durante il primo mandato di Donald Trump, il ministero dell'Istruzione cinese aveva avvertito degli ostacoli burocratici incontrati dagli studenti cinesi negli Stati Uniti, con tassi di rifiuto più alti e permessi di soggiorno ridotti. Più recentemente, il ministero degli Esteri cinese ha denunciato casi di interrogatori e rimpatri forzati di studenti cinesi appena arrivati negli aeroporti statunitensi.

La portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning durante una conferenza stampa a Pechino, 26 luglio 2023
La portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning durante una conferenza stampa a Pechino, 26 luglio 2023 AP Photo

La tensione diplomatica si riflette anche nei media statali cinesi, che negli ultimi anni hanno intensificato le critiche contro gli Stati Uniti, descritti come un Paese instabile e violento, in particolare durante la pandemia e le proteste interne.

La conseguenza diretta è una crescente diffidenza verso gli Stati Uniti come destinazione per gli studi, con molti studenti cinesi che iniziano a preferire il Regno Unito o altri Paesi per completare il proprio percorso accademico.

In questo contesto si inserisce la mossa di Hong Kong. La città, che negli ultimi anni ha lanciato politiche per attrarre talenti internazionali, ha colto l’occasione per proporsi come alternativa. Il capo dell’esecutivo John Lee ha dichiarato che Hong Kong è pronta ad accogliere studenti discriminati dalle politiche americane. "Questa è un’opportunità per la nostra città", ha affermato davanti al Consiglio legislativo.

Lo skyline di Hong Kong da Victoria Peak, 1 settembre 2019
Lo skyline di Hong Kong da Victoria Peak, 1 settembre 2019 AP Photo

L’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong (Hkust) ha già rivolto un invito agli studenti di Harvard per continuare lì i loro studi, dopo precedenti tentativi dell’amministrazione Trump di limitare gli ingressi accademici. Anche altri atenei locali, come la Chinese University of Hong Kong e la City University, si sono detti disponibili a facilitare le domande di studenti provenienti da istituti statunitensi.

Hong Kong, ex colonia britannica tornata sotto il controllo cinese nel 1997, rimane una delle mete preferite per gli studenti cinesi grazie al suo status internazionale e a un sistema educativo di alto livello. Nonostante le recenti limitazioni alle libertà civili imposte da Pechino, le autorità locali sperano che l'incertezza in Occidente possa rilanciare il ruolo della città come polo accademico globale.

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