Il cancelliere tedesco Merz conferma: Kiev può colpire obiettivi militari in Russia con armi fornite da Germania, Usa, Francia e Regno Unito. Una mossa che cambia gli equilibri del conflitto
Il governo tedesco ha confermato che l'Ucraina è ora autorizzata a utilizzare le armi fornite da Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Francia contro obiettivi militari in territorio russo. Lo ha dichiarato martedì il cancelliere tedesco Friedrich Merz, chiarendo che la revoca delle restrizioni sull’impiego di armamenti a lungo raggio da parte di Kiev è in realtà in vigore già da mesi, anche se è emersa pubblicamente solo nelle ultime ore.
Una decisione destinata a ridisegnare le dinamiche militari e diplomatiche del conflitto in corso tra Russia e Ucraina.
Merz ha sottolineato come l’Ucraina abbia "il diritto di difendersi", anche oltre i propri confini, purché gli attacchi siano mirati a infrastrutture e obiettivi militari.
"Ciò che ho descritto ieri a Berlino è qualcosa che accade da tempo: l'Ucraina può usare le armi fornitele anche contro obiettivi in Russia", ha spiegato il cancelliere, evidenziando la natura difensiva e mirata di queste azioni. La dichiarazione rappresenta un allineamento netto con le posizioni degli altri principali alleati occidentali e segna un nuovo livello di coinvolgimento implicito nel conflitto da parte della Nato.
La revoca delle restrizioni su armi a lungo raggio
Lunedì, Merz ha annunciato pubblicamente la fine di ogni vincolo operativo sull’utilizzo delle armi occidentali da parte di Kiev. Le forze ucraine hanno ricevuto negli ultimi mesi missili a lungo raggio Atacms dagli Stati Uniti, Storm Shadow dal Regno Unito e Scalp dalla Francia.
Tuttavia, fino a poco tempo fa, il loro uso era limitato ai territori ucraini temporaneamente occupati dalla Russia, come il Donbass e le zone meridionali. Ora, con il via libera ufficiale, Kiev può colpire obiettivi militari strategici anche in profondità nella Federazione Russa.
Secondo fonti della difesa ucraina e statunitense, i primi obiettivi colpiti con missili a lungo raggio sono situati nella regione russa di Kursk, dove Mosca avrebbe dispiegato truppe nordcoreane in supporto al proprio esercito. Questo cambiamento operativo, sostenuto da Washington e ora anche da Berlino, apre la porta a una nuova fase della guerra in cui le capacità di deterrenza e risposta dell’Ucraina risultano notevolmente ampliate.
Il ruolo della Germania e i missili Taurus ancora in sospeso
Nonostante la svolta, resta aperto il dibattito interno in Germania sull’invio dei missili da crociera Taurus, capaci di colpire obiettivi a 500 chilometri di distanza. Mentre Merz ha segnalato l’intenzione di revocare il veto posto dal suo predecessore Olaf Scholz, al momento non è ancora stato dato il via libera formale. La questione è particolarmente sensibile, sia per l’opinione pubblica tedesca sia per le implicazioni dirette di un’escalation con Mosca.
La Germania, pur rafforzando il proprio sostegno militare a Kiev, deve bilanciare le proprie responsabilità all'interno della Nato con la necessità di non diventare bersaglio diretto delle rappresaglie russe. La dichiarazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in risposta all’annuncio di Merz, è stata immediata e dura: “Queste decisioni sono molto pericolose e vanno contro qualsiasi tentativo di negoziato o accordo politico”.
Mosca intensifica gli attacchi: oltre 600 droni in tre giorni
Nel frattempo, la Russia ha intensificato gli attacchi aerei contro l’Ucraina, lanciando un’ondata di droni e missili senza precedenti. Tra sabato e lunedì, Mosca ha colpito diverse città ucraine con oltre 600 droni e decine di missili, tra cui un singolo attacco lunedì che ha visto l’impiego record di 355 droni kamikaze, secondo quanto riferito dall’Aeronautica militare ucraina.
Il portavoce dell’aeronautica, Yurii Ihnat, ha spiegato che l’esercito russo sta cambiando tattica: i droni ora vengono lanciati da oltre 2 chilometri di altezza e seguono rotte sempre diverse, rendendo più difficile l’intercettazione da parte della difesa aerea ucraina. “A questa quota, i droni diventano più visibili ai radar, ma restano fuori dalla portata delle armi leggere e delle squadre mobili antiaeree”, ha spiegato Ihnat, segnalando la crescente sofisticazione della strategia offensiva russa.
Un nuovo scenario militare e diplomatico
Con l’abolizione delle restrizioni sull’uso delle armi a lungo raggio, l’Ucraina si trova oggi in una posizione di maggiore parità offensiva rispetto alla Russia. Tuttavia, questo cambiamento comporta anche un aumento delle tensioni con il Cremlino, che ha più volte minacciato gravi conseguenze in caso di attacchi sul proprio territorio.
L’Occidente, guidato da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e ora anche dalla Germania, sembra deciso a fornire a Kiev gli strumenti per difendersi più efficacemente e potenzialmente cambiare l’inerzia del conflitto. Resta da vedere se l’intensificazione degli scontri e l’allargamento delle aree di combattimento porteranno a una nuova fase negoziale o a una pericolosa escalation tra Ucraina, Russia e i suoi alleati occidentali.