Funzionari palestinesi affermano che uno dei due ospedali rimasti nel nord di Gaza è stato colpito giovedì e ha subito danni ingenti. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che gli aiuti dei primi 90 camion ammessi nella Striscia sono stati distribuiti alla popolazione, ma non bastano
Giovedì Israele ha proseguito la sua nuova offensiva militare a Gaza, nonostante le crescenti critiche e le tensioni internazionali che sta causando.
Funzionari sanitari di Gaza e personale ospedaliero hanno dichiarato che attacchi aerei su tutta l'enclave hanno ucciso almeno 85 palestinesi.
È stata colpita in particolare la parte orientale di Gaza City, nel nord della Striscia, dove anche un ospedale è stato pesantemente preso di mira, secondo funzionari sanitari.
I video che circolano sui social media mostrano carri armati e droni israeliani che attaccare l'ospedale di Al-Awda causando danni ingenti. I filmati diffusi da un membro dello staff dell'ospedale mostrano muri crollati e un denso fumo nero che si alza sopra una struttura ridotta in macerie.
L'esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze stavano operando nei pressi dell'ospedale e negato responsabilità nell'attacco, affermando invece che "le circostanze dell'incendio sono ancora sotto esame".
I militari hanno preso di mira i serbatoi d'acqua dell'ospedale e hanno dato fuoco alle cliniche ambulatoriali, secondo Raafat Ali al-Majdalawi, direttore dell'Associazione per la salute e la comunità di Al-Awda.
L'ospedale di Al-Awda era uno degli unici due ospedali rimasti nel nord dell'enclave.
Venerdì mattina nuovi attacchi dell'Idf, secondo quanto riportano fonti locali a Gaza, hanno provocato almeno 28 morti e decine di dispersi. Sei addetti alla distribuzione di aiuti sarebbero poi stati uccisi durante un attacco nel centro della Striscia a Deir el-Balah. Lo riporta l'emittente panaraba satellitare Al Arabiya.
Israele nega la carenza di cibo a Gaza
Le Nazioni Unite hanno reso noto che circa 90 camion di aiuti umanitari sono arrivati a Gaza e il loro contenuto è stato distribuito alla popolazione che ne ha disperatamente bisogno.
Si tratta di circa la metà dei quasi 200 camion che sono entrati nell'enclave da quando Israele ha consentito l'entrata di beni di prima necessità nella Striscia, dopo quasi tre mesi di blocco.
L'arrivo di farina ha consentito di riprendere la produzione e la distribuzione di pane, con la gente che si è accalcata intorno ai forni riattivati.
"Le spedizioni di ieri sono limitate in quantità e non sono neanche lontanamente sufficienti a soddisfare le esigenze dei 2,1 milioni di abitanti di Gaza", ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, negli ultimi giorni una trentina di bambini e anziani è morta di malnutrizione. Il governo locale ha anche denunciato la morte in un bombardamento di sei operatori che garantivano la sicurezza della distribuzione a Deir al-Balah.
Nei brevi periodi di cessate il fuoco concordati finora, 600 camion entravano a Gaza ogni giorno trasportando cibo, carburante, aiuti cruciali e forniture mediche.
Il dipartimento militare israeliano incaricato di trasferire gli aiuti a Gaza, il Cogat, ha dichiarato giovedì che non c'è alcuna carenza di cibo a Gaza. "Secondo la nostra attuale valutazione, non c'è alcuna carenza di cibo a Gaza in questo momento", ha dichiarato su X il Cogat.
Le organizzazioni umanitarie internazionali respingono questa affermazione e molte definiscono gli aiuti che arrivano a Gaza come una "goccia nell'oceano" rispetto a quanto necessario per soddisfare i bisogni dei residenti.
Questa settimana il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha permesso il flusso di aiuti a livelli "minimi" per preservare il sostegno degli Stati Uniti e degli alleati, mentre si moltiplicavano le critiche internazionali sulla condotta di guerra del suo governo.
In una conferenza stampa televisiva mercoledì, il leader israeliano ha sottolineato che la guerra contro Hamas non finirà finché Israele non avrà raggiunto tutti i suoi obiettivi militari, pur dicendosi aperto a un'altra tregua temporanea per liberare gli ostaggi rimasti.
Netanyahu ha precisato tuttavia che la guerra finirà solo dopo che Hamas sarà stato destituito dal potere e avrà smantellato, disarmato e lasciato Gaza.
Il conflitto ha ucciso finora più di 53.762 palestinesi, per lo più donne e bambini, secondo il Ministero della Sanità di Gaza e oltre 2mila israeliani tra civili e militari.
Netanyahu ha inoltre ribadito i piani a lungo termine per la Striscia, tra cui rimane in piedi il controverso programma post-bellico del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire i 2,1 milioni di abitanti del territorio nei Paesi vicini. Trump ha anche detto che gli Stati Uniti "prenderanno possesso" di Gaza.
I palestinesi, insieme a quasi tutta la comunità internazionale, hanno respinto la proposta di Trump di svuotare Gaza dalla popolazione palestinese e porre il territorio sotto il controllo di Washington.
Nuovi attacchi al Libano e missile dallo Yemen
Giovedì Israele ha attaccato anche in diverse aree del Libano meridionale, alcune delle quali lontane dal confine, secondo l'agenzia di stampa nazionale libanese.
L'agenzia ha descritto alcuni degli attacchi come "i più violenti" da quando, a novembre, un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Residenti del nord di Israele hanno anche riferito di avere sentito forti esplosioni provenienti dall'altra parte del confine.
L'esercito israeliano ha emesso avvisi di allerta prima di un attacco che ha distrutto un edificio nella città di Toul, che secondo l'esercito era una struttura appartenente a Hezbollah.
I video delle conseguenze dell'attacco hanno mostrato il fuoco e un'enorme nuvola di fumo che si alzava su un'area piena di condomini. Gli attacchi in altre aree sono stati effettuati senza preavviso. Non ci sono state notizie di vittime.
Israele ha colpito il Libano quasi ogni giorno dal cessate il fuoco. Il Libano sostiene che questi attacchi violano l'accordo di tregua, mentre Israele afferma di colpire Hezbollah per impedirgli di riarmarsi.
L'ondata di attacchi aerei è arrivata due giorni prima delle elezioni locali previste nel sud del Libano.
Il primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha dichiarato che gli attacchi non "dissuaderanno lo Stato dal suo impegno nel processo elettorale" e ha invitato la comunità internazionale a esercitare maggiori pressioni su Israele per fermare gli attacchi transfrontalieri e le violazioni del cessate il fuoco.
Nelle prime ore di mercoledì Israele ha intercettato un missile sparato dallo Yemen, prevenendo vittime o danni, ha fatto sapere le autorità militari.