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Londra, incendi contro proprietà di Keir Starmer: secondo arresto e pista internazionale

Agenti di polizia e di supporto alla comunità si trovano in strada vicino a una casa del primo ministro britannico Keir Starmer a Londra, 13 maggio 2025
Agenti di polizia e di supporto alla comunità si trovano in strada vicino a una casa del primo ministro britannico Keir Starmer a Londra, 13 maggio 2025 Diritti d'autore  AP Photo/Kirsty Wigglesworth
Diritti d'autore AP Photo/Kirsty Wigglesworth
Di Kieran Guilbert
Pubblicato il
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Secondo arresto per gli incendi dolosi legati al premier britannico Keir Starmer. La polizia indaga su possibili collegamenti con operazioni di sabotaggio filo-russe nel Regno Unito

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La polizia britannica ha formalizzato l’accusa di incendio doloso con intento di mettere in pericolo la vita nei confronti di un secondo uomo, nell’ambito delle indagini su una serie di attacchi incendiari contro proprietà riconducibili al primo ministro Keir Starmer.

Stanislav Carpiuc, 26 anni, cittadino rumeno residente a Romford, nell’est della capitale, è stato arrestato sabato scorso all’aeroporto di Luton. La Metropolitan Police ha annunciato l’accusa martedì.

Il primo imputato, Roman Lavrynovych, 21 anni, ucraino, è comparso venerdì davanti alla Westminster Magistrates’ Court per rispondere di tre episodi simili, avvenuti tra l’8 e il 12 maggio. Durante l’udienza non si è dichiarato, ma ha respinto le accuse in sede di interrogatorio.

Un terzo uomo, 34 anni, è stato fermato lunedì a Chelsea. La sua identità e nazionalità non sono state divulgate, ma su di lui pende l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a commettere incendi dolosi.

Nel mirino le proprietà di Starmer

Gli episodi al centro dell’inchiesta riguardano tre incendi: uno nella casa privata di Starmer a Kentish Town, uno a un veicolo parcheggiato nella stessa zona e un altro a una vecchia residenza del premier a nord-ovest di Londra. Nessuno è rimasto ferito.

Starmer, che si è insediato a Downing Street a luglio con la famiglia, ha definito gli attacchi "un’aggressione alla nostra democrazia".

Sebbene le motivazioni restino ufficialmente sconosciute, fonti di sicurezza occidentali hanno lanciato l’allarme su possibili operazioni di sabotaggio orchestrate dall’intelligence russa contro alleati dell’Ucraina. Nel novembre 2024, il capo dell’MI6 Richard Moore aveva parlato apertamente di una campagna “incredibilmente sconsiderata” da parte di Mosca.

Più recentemente, il ministro degli Esteri David Lammy ha accusato la Russia di condurre attività ostili in territorio britannico, compreso il reclutamento di agenti per atti di sabotaggio e incendi dolosi. Le indagini proseguono, mentre cresce la preoccupazione per un’escalation della guerra ibrida sul suolo europeo.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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