Proteste, cortei e richieste di giustizia sociale segnano la Giornata internazionale del lavoro, tra memoria storica e nuove rivendicazioni. I festeggiamenti del Primo Maggio in tutto il mondo
Riconosciuta da decine di Paesi in tutto il mondo, la Festa del Lavoro si è consolidata nel corso dei decenni come una ricorrenza centrale. Conosciuta anche come Giornata internazionale dei lavoratori, la Festa del Lavoro è spesso considerata di carattere fortemente europeo, ma le sue radici affondano in altri due continenti.
Il 21 aprile 1856, gli scalpellini di Melbourne, in Australia, protestarono contro condizioni di lavoro ritenute insostenibili. Alla fine ottennero una vittoria: un accordo con i datori di lavoro che portò all’istituzione della giornata lavorativa di otto ore.
Questo successo ispirò ulteriori mobilitazioni, soprattutto negli Stati Uniti.
Anche la Festa del Lavoro affonda le sue radici in Nord America: nel maggio 1886, la repressione violenta di una manifestazione pacifica a Chicago, passata alla storia come l’Affare Haymarket, causò numerosi morti e feriti. I lavoratori scioperavano per l'introduzione della giornata lavorativa di otto ore.
Quattro anni dopo, la Seconda Internazionale, riunita a Parigi, invitò a commemorare l'evento con manifestazioni annuali.
Alla fine del XIX secolo, molti Paesi europei avevano adottato questa iniziativa e il Primo Maggio diventò una ricorrenza globale.
Anche quest'anno sono stati tanti i cortei organizzati in tutta Europa e non solo.
Primo Maggio in Francia
I sindacati hanno indetto proteste in tutta la Francia "contro l'estrema destra, per la pace, la libertà e la giustizia sociale". Da Bordeaux a Rennes, da Dunkerque a Parigi, i dimostranti hanno sfilato per le strade del Paese. Nel tardo pomeriggio di giovedì il sindacato francese Cgt ha aggiornato al rialzo il numero di manifestanti scesi in piazza in occasione del 1° maggio dichiarando che oltre 300mila persone hanno manifestato.
Primo Maggio in Germania
In Germania il Primo Maggio è considerato una giornata di lotta per i diritti dei lavoratori fin dal 1890.
I sindacati e altre organizzazioni hanno organizzato decine di manifestazioni in tutto il Paese. La polizia di Berlino ha riferito che oltre 5mila persone hanno partecipato a una delle 36 manifestazioni previste nella capitale, davanti al municipio.
Primo Maggio in Italia
Anche in Italia si sono tenuti cortei in diverse città, organizzati soprattutto dai tre principali sindacati, Cgil, Uil e Cisl. Come ogni anno organizzato a Roma il Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni: decine di artisti si esibiranno dal primo pomeriggio alla notte.
In un post su X la premier Giorgia Meloni ha rivendicato i risultati del suo governo in tema di occupazione e diritti dei lavoratori: "Il lavoro è uno dei pilastri su cui questo governo ha basato la sua azione. In due anni e mezzo sono stati creati più di un milione di posti di lavoro e il numero totale di occupati ha raggiunto il massimo storico: oltre 24,3 milioni", ha scritto Meloni.
Dalla manifestazioni di Roma la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha criticato l’operato del governo. "Serve una legge sul salario minimo. La maggioranza ha voluto bloccarla. La Meloni ha voltato le spalle a 3,5 milioni di lavoratori poveri. Continua a mentire spudoratamente sui numeri. L’Istat conferma che i salari sono più bassi dell’8 per cento rispetto al 2021", ha dichiarato Schlein ai giornalisti.
Primo Maggio in Spagna
In Spagna i sindacati hanno organizzato manifestazioni in oltre 50 città per chiedere salari più alti e una riduzione dell’orario di lavoro.
Le richieste principali sono due: la riduzione della settimana lavorativa da 40 a 37,5 ore senza decurtazioni salariali, e la riforma del processo di licenziamento.
"Questo sarà l'ultimo Primo Maggio con una settimana lavorativa massima di 40 ore nel nostro Paese. Non si torna indietro", ha dichiarato la ministra del Lavoro Yolanda Díaz.
I sindacati chiedono inoltre che le norme sui licenziamenti siano allineate alla Carta Sociale Europea, denunciando che molti datori preferiscono licenziare piuttosto che risolvere i problemi interni.
Primo Maggio in Turchia
In Turchia il Primo Maggio è diventato una piattaforma per i diritti dei lavoratori e la difesa dei valori democratici, in un clima politico sempre più teso.
Le proteste a Istanbul sono state in parte motivate dall’arresto del sindaco d’opposizione Ekrem İmamoğlu, avvenuto a marzo, che ha scatenato manifestazioni imponenti degli ultimi dieci anni.
Le autorità hanno bloccato l’accesso al centro città e chiuso le linee di transito. Un’associazione di avvocati ha denunciato l’arresto di oltre 200 manifestanti entro mezzogiorno, compresi legali che seguivano le operazioni nei pressi di piazza Taksim, da anni interdetta alle manifestazioni.
Primo Maggio in Asia: proteste e tensioni da Tokyo a Giacarta
Da Tokyo a Taipei fino a Manila, la Festa del Lavoro è stata segnata da cortei che hanno messo in luce sia le rivendicazioni locali che le preoccupazioni globali, comprese le politiche del presidente statunitense Donald Trump e la crisi economica internazionale.
A Tokyo, alcuni manifestanti hanno sfilato con una caricatura di Trump su un camion, chiedendo salari più alti, parità di genere, assistenza sanitaria e un cessate il fuoco a Gaza. "Affinché i nostri figli possano vivere con speranza, i diritti dei lavoratori devono essere riconosciuti", ha dichiarato Junko Kuramochi, attivista e madre.
A Taipei, circa 2.500 sindacalisti hanno marciato per chiedere maggiore protezione contro le tariffe USA e contro la precarietà. Il presidente Lai Ching-te ha annunciato un piano da 11,3 miliardi di euro per sostenere l’industria e il mercato del lavoro.
A Manila, migliaia di lavoratori si sono radunati vicino al palazzo presidenziale per chiedere salari più alti e maggiori tutele. La polizia ha bloccato l’accesso con barriere.
In Indonesia, il presidente Prabowo Subianto ha promesso di combattere la povertà. Secondo il leader sindacale Said Iqbal, oltre 200mila lavoratori hanno partecipato alle marce, chiedendo la fine delle esternalizzazioni, aumenti salariali e più diritti per lavoratori domestici e migranti.