Continuano le tensioni tra l'università americana e l'amministrazione Trump. Secondo le task force, il 92 per cento dei musulmani e il 61 per cento degli ebrei ritengono che ci siano ripercussioni accademiche o professionali per le loro convinzioni politiche
All'università di Harvard, gli studenti ebrei e musulmani hanno subito episodi di antisemitismo e islamofobia durante le proteste contro la guerra a Gaza.
È quanto spiegato in due rapporti da più di 500 pagine pubblicati martedì, il risultato di due task force che l'università ha istituito l'anno precedente all'insediamento del presidente Donald Trump.
Ora, però, Harvard e altre università devono affrontare le pressioni della Casa Bianca riguardo al loro atteggiamento verso determinate posizioni politiche
Secondo i due rapporti (uno sulla lotta all'anti-semitismo e ai pregiudizi anti-israeliani, l'altro sulla lotta all'islamofobia e ai pregiudizi anti-musulmani, anti-arabi e anti-palestinesi), molti studenti si sono sentiti emarginati da compagni e professori per le loro posizioni politiche.
Le task force hanno raccomandato all'università di rivedere le procedure di ammissioni, le nomine, i curricula, i programmi di orientamento e di formazione e di modificare i processi disciplinari, oltre che un maggiore insegnamento sulla questione israelo-palestinese.
Il rettore Alan Garber si è scusato per quanto emerso e ha scritto una lettera in cui assicura che l'università si impegnerà a promuovere una pluralità di opinioni e un dialogo produttivo e civile tra persone di diversa provenienza.
Inoltre, Harvard avvierà un progetto di ricerca sull'antisemitismo e un'analisi completa all'interno dell'università.
"Mi dispiace se non siamo riusciti a soddisfare le elevate aspettative che avevamo per la nostra comunità", ha dichiarato il rettore in una lettera. "I membri della nostra comunità hanno segnalato episodi che li hanno portati a sentirsi presi di mira ed emarginati a causa della loro identità. Harvard non può e non tollererà il bigottismo".
I risultati delle task force
L'indagine ha rilevato che il 47 per cento degli intervistati musulmani e il 15 per cento di quelli ebrei si sentivano insicuri, mentre rispettivamente il 92 per cento e il 61 per cento ritenevano che ci fossero ripercussioni accademiche o professionali per aver espresso le loro convinzioni politiche.
Molti studenti ebrei o israeliani hanno riferito di essere stati vittime di bullismo o di essere stati emarginati per il loro reale o presunto sostegno a Israele e di essere stati accusati di sostenere il genocidio.
Allo stesso modo, secondo l'indagine sull'islamofobia, gli studenti di origine araba hanno riferito di essere stati chiamati "terroristi, ammazza-bambini e antisemiti".
Le tensioni tra Harvard e l'amministrazione Trump
Dall'elezione di Trump, il governo vuole imporre nuove regole all'università più antica del mondo, che è stata teatro di disordini dopo l'inizio della guerra a Gaza.
L'amministrazione americana ha accusato Harvard di antisemitismo, ha chiesto di ridurre l'influenza di docenti, personale e studenti considerati "attivisti" e a esortato i dipartimenti a garantire una pluralità di punti di vista.
Harvard ha denunciato le richieste di Trump come un tentativo incostituzionale di controllare la scuola e l'amministrazione ha risposto congelando 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni, la maggior parte delle quali per la ricerca medica e scientifica.
Inoltre, il presidente statunitense ha minacciato di vietare l'iscrizione di studenti stranieri e di revocare l'esenzione fiscale, qualora Harvard non si fosse adeguata alle richieste.
L'università ha poi fatto causa e sta cercando di contrastare in tribunale la decisione del governo.
"La violazione delle leggi federali da parte delle università, dovuta alla loro palese riluttanza a proteggere gli studenti ebrei e a difendere i diritti civili, è indecorosa per istituzioni che richiedono miliardi di fondi ai contribuenti", ha dichiarato il portavoce di Trump, Harrison Fields, che però non ha commentato l'indagine sull'islamofobia.