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L'ufficio di Parigi della compagnia aerea EL AL è stato vandalizzato con graffiti anti-Israele

Persone passano davanti all'ufficio della compagnia aerea israeliana El Al di Parigi, vandalizzato con graffiti anti-israeliani, giovedì 7 agosto 2025 a Parigi. (Foto AP/Michel Euler)
Persone passano davanti all'ufficio della compagnia aerea israeliana El Al di Parigi, vandalizzato con graffiti anti-israeliani, giovedì 7 agosto 2025 a Parigi. (Foto AP/Michel Euler) Diritti d'autore  Michel Euler/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
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Il ministero degli Esteri israeliano ha definito l'attacco antisemita e ha esortato le autorità francesi ad agire

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La compagnia aerea israeliana EL AL ha dichiarato giovedì che il suo ufficio di Parigi è stato preso di mira con graffiti anti-Israele, definendo l’episodio un attacco “profondamente inquietante”.

Secondo quanto comunicato dalla compagnia, i graffiti sono stati scoperti all’inizio della giornata di giovedì. L’ufficio risultava vuoto al momento dell'atto vandalico.

EL AL ha assicurato di trattare la questione con “massima gravità” e di collaborare “in stretto coordinamento” con le autorità francesi e israeliane per far luce sull’accaduto.

La compagnia condanna inequivocabilmente tutte le forme di violenza, specialmente quelle motivate dall’odio”, ha affermato EL AL, ricordando che i propri aerei espongono “con orgoglio” la bandiera israeliana.

Il ministero degli Esteri israeliano ha definito l’episodio “un attacco antisemita” e ha invitato il governo francese ad agire per identificare e punire i responsabili, garantendo al contempo la sicurezza degli uffici e del personale EL AL sul territorio francese.

L’incidente si verifica in un momento di crescente tensione diplomatica, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato, lo scorso mese, l’intenzione della Francia di riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese — una decisione che Israele ha duramente criticato.

Giovedì, il ministro israeliano dei Trasporti Miri Regev ha collegato l’episodio vandalico alle politiche di Macron.

Oggi è EL AL, domani potrebbe essere Air France”, ha scritto su X. “Quando il presidente Macron fa regali ad Hamas, questo è il risultato”.

Ipotesi di un coinvolgimento esterno

L’attacco contro l’ufficio EL AL presenta somiglianze con altri atti vandalici a sfondo antisemita avvenuti negli ultimi anni a Parigi, che secondo le autorità francesi potrebbero avere legami con l’intelligence russa, impegnata a fomentare tensioni sociali nel Paese.

Nel maggio scorso, tre sinagoghe, un ristorante ebraico e il Memoriale della Shoah sono stati vandalizzati con vernice verde. Le autorità hanno aperto un’indagine per “danni motivati da odio religioso”. Tre cittadini serbi sono stati arrestati mentre cercavano di lasciare la Francia.

Un mese dopo, mani rosse sono comparse sul memoriale dedicato ai francesi che salvarono ebrei durante l’occupazione nazista. Anche in quel caso, le autorità francesi hanno identificato tre cittadini bulgari come autori del gesto.

Nell’ottobre 2023, decine di stelle di Davide furono dipinte sui muri di Parigi e della periferia. Due cittadini moldavi furono arrestati, e un uomo d’affari moldavo-russo venne indicato dai servizi francesi come possibile mandante.

Secondo fonti di intelligence citate da Afp e Le Monde, l’azione del 2023 sarebbe stata “commissionata dai servizi segreti russi”, accusa respinta con forza da Mosca come “ridicola” e “oltraggiosa”.

Allarme antisemitismo in Francia

La Francia ospita una delle comunità ebraiche più grandi d’Europa ed è spesso al centro di tensioni legate all’antisemitismo.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo di episodi antisemiti, in particolare dopo l’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele da parte di Hamas, che ha scatenato un’ondata di violenza e polemiche anche in Europa.

Il vandalismo contro l’ufficio EL AL si inserisce in un contesto sempre più carico di tensioni geopolitiche, propaganda e scontri culturali, in cui il confine tra diplomazia e disinformazione si fa sempre più sottile.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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