Mark Carney ha guidato il partito liberale alla vittoria in Canada dopo le dimissioni di Trudeau. Le elezioni sono state segnate dalle sfide alla sovranità e le tensioni create da Trump. Il premier canadese ha ricevuto le congratulazioni di Meloni
In Canada il partito liberale, guidato dal premier Mark Carney, ha vinto le elezioni federali. I Liberali si avviano così a formare il loro quarto governo consecutivo, al termine di una campagna elettorale segnata dalle tensioni sui dazi imposti da Donald Trump e da un acceso clima antiamericano.
Con lo spoglio ancora in corso in alcune sezioni, resta da capire se Carney potrà contare su una maggioranza assoluta: serviranno 172 seggi in Parlamento. Al momento, i Liberali sono a quota 168. Se non raggiungeranno tale soglia, dovranno formare un governo di minoranza con l'appoggio esterno di uno dei partiti minori, tutti usciti ridimensionati, a partire dal New Democratic Party, il cui leader si è dimesso tra le lacrime dopo gli scarsi risultati.
Ex governatore della Banca d'Inghilterra e della Banca del Canada, 60 anni, Carney ha cavalcato il malcontento verso Washington, dopo essersi imposto a valanga alla guida del partito in seguito alle dimissioni di Justin Trudeau.
Nel suo primo discorso dopo la vittoria, il premier canadese ha promesso che il Canada "trionferà" sugli Usa nella guerra commerciale.
"I vecchi rapporti con gli Stati Uniti sono finiti, il presidente Trump sta cercando di spezzarci per conquistarci", ha aggiunto, invitando il Paese a unirsi per i "difficili mesi che ci attendono, che richiederanno sacrifici".
Carney ha ricevuto su X le congratulazioni di Giorgia Meloni. "Siamo pronti a lavorare insieme per il rafforzamento dei rapporti bilaterali e della cooperazione di fronte alle principali sfide internazionali, che troverà nel Vertice G7 che il Canada ospiterà a giugno un importante momento di confronto e dialogo", ha scritto la premier.
Il passo falso dei Conservatori e il fattore Trump
Decisivo, nel ribaltare i pronostici iniziali favorevoli ai Conservatori di Pierre Poilievre, il malumore popolare contro i dazi e le minacce di Trump, che aveva ventilato l’ipotesi di annettere il Canada come "51esimo Stato".
Le elezioni segnano anche una cocente sconfitta per i Conservatori canadesi, che sotto la guida di Pierre Poilievre si aspettavano di tornare al potere. La crisi diplomatica e commerciale, causata dal reinsediamento di Donald Trump, ha però drammaticamente compromesso l'appeal di un'ondata populista a destra in Canada.
Il leader conservatore canadese Pierre Poilievre ha promesso di collaborare con il governo liberale per contrastare la guerra commerciale e le minacce di annessione del presidente statunitense Donald Trump.
"Metteremo sempre il Canada al primo posto", ha detto ai sostenitori, aggiungendo: "I Conservatori collaboreranno con il primo ministro e tutti i partiti con l'obiettivo comune di difendere gli interessi del Paese e ottenere un nuovo accordo commerciale che ci lasci alle spalle questi dazi, proteggendo al contempo la nostra sovranità".
Da quando è salito al potere alla fine di gennaio, Trump ha posto il Canada nel mirino, guardando al Paese come al potenziale 51esimo Stato degli Usa.
Trump ha anche minacciato di imporre tariffe commerciali aggressive su diversi beni canadesi che entrano negli Stati Uniti. Alcune di queste tariffe sono state applicate, mentre altre sono state sospese o ritirate poco prima di entrare in vigore.
La guerra commerciale, unita alle vaghe ma minacciose dichiarazioni di Trump su una potenziale annessione, ha portato Carney a dichiarare che le relazioni tra i due Paesi alleati sono fondamentalmente cambiate.
"Il vecchio rapporto che avevamo con gli Stati Uniti, basato sull'approfondimento dell'integrazione delle nostre economie e su una stretta cooperazione militare e di sicurezza, è finito", ha dichiarato in un discorso del 28 marzo.
"È chiaro che gli Stati Uniti non sono più un partner affidabile. È possibile che con negoziati globali si possa ristabilire un elemento di fiducia, ma non si potrà tornare indietro".