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Un giudice federale impedisce a Donald Trump di smantellare Voice of America

La sede di The Voice of America a Washington
La sede di The Voice of America a Washington Diritti d'autore  Andrew Harnik/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Andrew Harnik/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Di Kieran Guilbert & AP
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L'amministrazione statunitense guidata da Donald Trump ha ricevuto l'ordine di riportare al lavoro tutto il personale e i fornitori di Voice of America, il servizio ufficiale radiotelevisivo del governo di Washington

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Un giudice federale ha ordinato all'amministrazione Trump di interrompere i tentativi di smantellare l'emittente Voice of America (VOA) e altri organi di informazione sostenuti dagli Stati Uniti, tra i quali figura anche Radio Free Asia. La decisione è giunta dal giudice distrettuale statunitense Royce Lamberth: il magistrato ha stabilito che il governo ha costretto illegalmente VOA a cessare le proprie attività per la prima volta da quando l'emittente è stata fondata, durante la seconda guerra mondiale.

A marzo quasi tutti i 1.300 dipendenti posti in congedo amministrativo

L'Agenzia statunitense per i media globali (USAGM), che gestisce VOA, ha posto quasi tutti i 1.300 dipendenti dell'emittente in congedo amministrativo a marzo, mentre 500 fornitori sono stati informati che i loro contratti sarebbero stati stracciati alla fine del mese scorso. Ciò ha fatto seguito a un ordine esecutivo del presidente Trump del 14 marzo, che imponeva che diverse entità federali, tra cui appunto l'USAGM, fossero “eliminate nella misura massima compatibile con la legge applicabile”. Si tratta di una decisione politica, poiché la Casa Bianca ha accusato VOA, istituito per contrastare la propaganda nazista, di essere “anti-Trump“ e “radicale”.

Nella sentenza pronunciata martedì, Lamberth ha affermato che l'amministrazione Trump deve ora "prendere tutte le misure necessarie" per riportare dipendenti e fornitori al loro posto di lavoro e riprendere le trasmissioni radiofoniche, televisive e online. Ha ordinato poi al governo di fare lo stesso per Radio Free Asia e Middle East Broadcasting Networks, anch'essi gestiti da USAGM.

L'amministrazione Trump ha probabilmente violato numerose norme federali, tra cui l'International Broadcasting Act e il Congressional Appropriations Acts, ha precisato il giudice. Il governo degli Stati Uniti ha agito "indipendentemente dal danno inflitto a dipendenti, appaltatori, giornalisti e consumatori dei media in tutto il mondo", ha scritto nella sentenza. "È difficile immaginare una dimostrazione più diretta di azioni arbitrarie", ha aggiunto.

"Una vittoria per la libertà di stampa", ma il governo presenterà probabilmente un ricorso

Gli avvocati che rappresentano i dipendenti di VOA hanno affermato che la sentenza è una vittoria per la libertà di stampa. La giornalista di VOA Patsy Widakuswara, citata come querelante nella causa, ha affermato che l'ordinanza è "solo un piccolo passo avanti, poiché è probabile che il governo faccia ricorso".

L'USAGM e la Casa Bianca non hanno ancora commentato la sentenza. Tom Yazdgerdi, presidente dell'American Foreign Service Association, ha affermato che le testate giornalistiche rappresentano "fonti attendibili di verità in luoghi dove spesso è scarsa. Sostenendo l'indipendenza editoriale, la corte ha protetto la credibilità dei giornalisti dell'USAGM e la missione globale che svolgono".

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