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Gaza, uccisa la fotogiornalista Fatima Hassouna: il suo documentario era stato selezionato a Cannes

Una veglia simbolica a Parigi, giovedì 26 settembre 2024, in memoria dei giornalisti uccisi mentre coprivano la guerra israeliana a Gaza.
Una veglia simbolica a Parigi, giovedì 26 settembre 2024, in memoria dei giornalisti uccisi mentre coprivano la guerra israeliana a Gaza. Diritti d'autore  Christophe Ena/AP
Diritti d'autore Christophe Ena/AP
Di Clara Nabaa & يورونيوز
Pubblicato il
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Il 16 aprile la fotoreporter palestinese e dieci membri della sua famiglia sono rimasti uccisi in un attacco israeliano contro la loro casa nel nord di Gaza. Fatima, 25 anni, aveva dedicato il suo tempo a documentare la vita quotidiana nella Striscia, tra i bombardamenti e l'assedio israeliani

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Mercoledì 16 aprile un attacco israeliano nel quartiere di Al Touffah di Gaza City ha colpito la casa della fotogiornalista palestinese Fatima Hassouna, uccidendo lei e dieci membri della sua famiglia.

Laureata in multimedia all'University college of applied sciences di Gaza, Fatima, 25 anni, non era solo una fotogiornalista, ma una testimone visiva di una realtà che diventa ogni giorno più dura.

Dal 7 ottobre 2023 documentava la vita quotidiana degli abitanti dell'enclave palestinese. Ha ripreso tutto: gli sfollamenti forzati, le devastazioni causate dagli attacchi, la morte dei suoi connazionali sotto le bombe, il loro ritorno a ciò che rimaneva delle loro case dopo il cessate il fuoco, ma anche i sorrisi dei bambini tra le rovine.

Alcune ore prima di essere uccisa, Fatima aveva postato una foto del tramonto dal suo balcone, scrivendo: "Questo è il primo tramonto da molto tempo".

In un post precedente aveva scritto: "Per quanto riguarda la morte inevitabile, se morirò, voglio una morte rumorosa, non mi voglio in una notizia dell'ultima ora, o in un numero con un gruppo, voglio una morte che sia sentita dal mondo, una traccia che duri per sempre, e immagini immortali che né il tempo né lo spazio possano seppellire".

Un sogno incompiuto

Il giorno prima della sua morte, l'Associazione dei film indipendenti per la distribuzione (Acid) aveva annunciato che il documentario Put Your Soul on Your Palm and Walk, della regista iraniana in esilio Sepideh Farsi, era stato selezionato per il prossimo Festival di Cannes.

Fatima è il personaggio centrale del film e la sua proiezione a Cannes sarebbe potuta essere una pietra miliare nella sua carriera e un'opportunità per condividere la sua visione con il mondo.

In un'intervista a Le Monde la regista iraniana ha descritto Fatima con parole commoventi, dicendo che "era un sole". "Stava coprendo la guerra a Gaza, collaborando occasionalmente con i media inviando foto e video. Ogni giorno mi inviava foto, messaggi scritti e clip audio. Ogni mattina mi svegliavo e mi chiedevo se fosse ancora viva", ha aggiunto.

Giornalisti di Gaza a rischio

Dall'inizio della guerra israeliana contro Gaza, la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) stima che siano stati uccisi almeno 157 giornalisti e operatori dei media, mentre altri rapporti suggeriscono che il numero reale potrebbe superare le 200 vittime.

L'Ifj ha pianto Fatima e ha condannato il continuo attacco ai giornalisti, sottolineando la necessità di porre fine all'impunità di Israele. "Questo massacro deve finire", ha dichiarato, chiedendo un'indagine immediata e indipendente sull'uccisione dei giornalisti.

"I giornalisti nelle zone di conflitto dovrebbero essere trattati come civili ed essere autorizzati a svolgere il loro lavoro senza interferenze", ha dichiarato il Segretario generale dell'Ifj Anthony Belanger.

"C'è un interesse diffuso a livello globale per ciò che sta accadendo a Gaza, ma potremo vedere la verità solo se ai giornalisti sarà permesso di accedervi", ha aggiunto.

Medici Senza Frontiere ha dichiarato: "Gaza è diventata una fossa comune per i palestinesi e per coloro che li aiutano". Il coordinatore delle emergenze dell'organizzazione, Amand Pazerol, ha aggiunto: "Stiamo assistendo in tempo reale alla distruzione e al trasferimento forzato dell'intera popolazione di Gaza".

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