In tutto il Paese si continua a scavare tra le macerie, mentre proseguono le scosse di assestamento. Nel fine settimana registrato un terremoto di magnitudo 4.9. Non regge il cessate il fuoco tra esercito e gruppi ribelli indetto per permettere le operazioni di soccorso
Il bilancio ufficiale delle vittime del terremoto in Myanmar è salito a 3.564, secondo i media statali. Altre 5.012 persone sono rimaste ferite e 210 disperse.
A più di una settimana dal terremoto, i soccorritori continuano a scavare tra le macerie degli edifici crollati non solo a Mandalay, epicentro del violento sisma di magnitudo 7.7, ma in tutte le aree colpite del Paese. Il terremoto ha colpito un'ampia porzione del Myanmar, causando danni significativi in sei regioni e Stati.
Nel fine settimana le condizioni meteorologiche sono anche peggiorate, complicando le operazioni di soccorso.
Il capo umanitario delle Nazioni Unite Tom Fletcher ha dichiarato in un video girato a Mandalay sabato che la gente "ha bisogno di cibo. Ha bisogno di acqua. Hanno bisogno di riavere la corrente. Mi dicono che hanno bisogno di un riparo".
Come sottolineato da Fletcher, nel Paese c'erano già prima del terremoto quasi venti milioni di persone in difficoltà, anche a causa della guerra civile in corso dal 2021, quando una giunta militare ha preso il potere con un colpo di Stato.
"È una crisi che si aggrava. Un terremoto che si aggiunge a un conflitto e a un enorme bisogno già esistente", ha detto.
Intanto le scosse di assestamento continuano, con un terremoto di magnitudo 4,9 registrato nel fine settimana.
Violato il cessate il fuoco
Nonostante la scorsa settimana sia la giunta militare sia una parte dei gruppi ribelli abbia annunciato un cessate il fuoco temporaneo per permettere le operazioni di soccorso, si sono registrati diversi scontri.
Secondo i rapporti ricevuti dall'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, venerdì l'esercito aveva compiuto almeno 14 attacchi dopo il cessate il fuoco.
L'esercito ha accusato due gruppi ribelli dell'alleanza che ha dichiarato la tregua di aver compiuto gli attacchi. Un gruppo ha affermato che i combattimenti sono scoppiati in risposta alle “offensive” dell'esercito.
L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha esortato a “fermare tutte le operazioni militari” e a concentrarsi “sull'assistenza a coloro che sono stati colpiti dal terremoto, oltre a garantire un accesso senza ostacoli alle organizzazioni umanitarie”.