L'obiettivo è quello di trasformare l'asse Morag, che collega Khan Yunis a Rafah, in un "secondo corridoio Philadelphi". Continuano i raid israeliani: morte decine di persone a Jabalia, diverse in una clinica sanitaria Onu
"Stasera abbiamo cambiato marcia nella Striscia di Gaza. L'Idf sta conquistando territorio, colpendo i terroristi e distruggendo le infrastrutture".
Così ha parlato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un video per spiegare le nuove operazioni militari in corso a Gaza.
Secondo il primo ministro, l'esercito sta "sezionando la Striscia di Gaza" e "impossessandosi il corridoio Morag", la strada che separa Khan Yunis da Rafah e che nella visione israeliana dovrebbe diventare un "secondo corridoio Philadelphi, cioè la zona cuscinetto al confine tra la Striscia e l'Egitto.
"Stiamo dividendo la Striscia di Gaza e aumentando gradualmente la pressione affinché ci restituiscano gli ostaggi. E più a lungo non ce li riportano indietro, più aumenteremo la pressione", ha affermato Netanyahu riferendosi ai miliziani di Hamas, che ancora tengono prigionieri decine di israeliani.
Raid aereo israeliano su Jabalia: decine le vittime
Continuano intanto gli attacchi di Tel Aviv su Gaza. Le forze di difesa israeliane e l'agenzia di intelligence Shin Bet hanno condotto un raid aereo su Jabalia, nel nord della Striscia, provocando la morte di 40 persone, 19 delle quali in una clinica sanitaria dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinese nel Vicino Oriente (Unrwa).
A riportarlo sono i media palestinesi, nella struttura erano ospitati gli sfollati. Tra le vittime ci sono almeno nove bambini.
Secondo quanto riportato dall'Idf in un comunicato, l'obiettivo sarebbe stato quello di colpire i militanti di Hamas "all'interno di un centro di comando e controllo utilizzato per coordinare l'attività terroristica".
L'esercito israeliano affermano che prima degli attacchi "sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l'uso di sorveglianza aerea e di ulteriori informazioni di intelligence".
Ministro della Difesa Katz: "Conquistare vaste aree"
Secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa Israel Katz, Israele sta espandendo la sua operazione militare a Gaza con il fine di conquistare "vaste aree".
L'offensiva dell'Idf nell'enclave palestinese si sta "espandendo per schiacciare e ripulire l'area" dai militanti e "conquistare vaste aree che saranno aggiunte alle zone di sicurezza dello Stato di Israele", ha fatto sapere Katz in una dichiarazione scritta.
Il governo israeliano mantiene da tempo una zona cuscinetto all'interno della Striscia, parallela alla sua barriera di sicurezza, che si è ampliata dall'inizio della guerra nel 2023.
Tel Aviv sostiene che la zona cuscinetto sia necessaria per la sua sicurezza, mentre per i palestinesi Israele sta conquistando territori che restringono ulteriormente la Striscia, dove vivono circa 2 milioni di persone.
Katz non ha specificato quali aree di Gaza saranno sequestrate nell'ambito dell'operazione allargata, che include "l'ampia evacuazione" della popolazione colpite dai combattimenti.
Le critiche dalle famiglie degli ostaggi israeliani
Le parole del ministro della Difesa arrivano dopo che Israele ha ordinato l'evacuazione completa della città meridionale di Rafah e delle aree vicine.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele intende mantenere un controllo di sicurezza della Striscia di Gaza a tempo indeterminato una volta raggiunto l'obiettivo di schiacciare Hamas.
Katz ha invitato i residenti di Gaza a "espellere Hamas e restituire tutti gli ostaggi".
Il gruppo militante detiene ancora 59 prigionieri, di cui si pensa che 24 possano essere ancora vivi. La maggior parte dei restanti sono stati rilasciati in base agli accordi di cessate il fuoco.
"Questo è l'unico modo per porre fine alla guerra", ha detto Katz.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi, che rappresenta la maggior parte dei parenti dei prigionieri, ha dichiarato di essersi svegliato "inorridito dall'annuncio del ministro della Difesa sull'espansione delle operazioni militari a Gaza".
Il gruppo ha affermato che il governo israeliano "ha l'obbligo di liberare tutti i 59 ostaggi dalla prigionia di Hamas e di perseguire ogni canale possibile per promuovere un accordo per il loro rilascio", perché ogni giorno che passa mette a rischio la vita dei loro cari.
"Le loro vite sono in bilico, mentre continuano a emergere dettagli sempre più inquietanti sulle orribili condizioni in cui sono tenuti: incatenati, maltrattati e con un disperato bisogno di cure mediche", ha dichiarato il forum, che ha invitato l'amministrazione Trump e altri mediatori a continuare a fare pressione su Hamas per il rilascio degli ostaggi.
"La nostra massima priorità deve essere un accordo immediato per riportare a casa tutti gli ostaggi, quelli vivi per la riabilitazione e quelli uccisi per una degna sepoltura, e porre fine a questa guerra", ha dichiarato il gruppo.