L'entità dei danni e delle possibili vittime non è chiara, ma l'intensità degli attacchi è apparsa maggiore rispetto a quella dei giorni precedenti della campagna militare Usa, iniziata il 15 marzo
Nelle prime ore di venerdì attacchi aerei statunitensi hanno colpito almeno quaranta siti in tutto lo Yemen, in aree controllate dai ribelli Houthi, inclusa la capitale Sanaa. L'intensità degli attacchi è apparsa maggiore rispetto a quella dei giorni precedenti della campagna militare Usa, iniziata il 15 marzo.
L'entità dei danni e il numero delle vittime non sono chiari, ma secondo le prime notizie fornite dagli Houthi almeno sette persone sono rimaste ferite.
Gli Houthi non hanno reso noto quali fossero tutti gli obiettivi statunitensi, ma tra i siti presi di mira ci sono l'aeroporto internazionale di Sanaa, utilizzato sia per il traffico civile che per quello militare, la città portuale di Hodeida sul Mar Rosso e Amran, dove si ritiene che si trovino campi militari e altre installazioni.
L'emittente Al Masirah, legata al gruppo yemenita, ha riferito che gli attacchi hanno danneggiato diverse abitazioni e negozi nelle province di Saada, Marib, al-Jawf, Amran e Hodeida. Ha inoltre dichiarato che le reti di comunicazione sono andate in tilt dopo gli attacchi.
Nessuna conferma dall'esercito statunitense
Il Comando centrale dell'esercito statunitense, che ha ricevuto dalla Casa Bianca l'autorità di colpire in modo offensivo nello Yemen senza previa approvazione, non ha confermato di aver condotto attacchi.
La nuova campagna di attacchi aerei statunitensi - che secondo gli Houthi dal 15 marzo ha ucciso almeno 57 persone - è iniziata dopo che i ribelli hanno minacciato di tornare a colpire le navi legate a Israele in transito nel Mar Rosso, in risposta al blocco degli aiuti a Gaza.
Dal novembre 2023 il gruppo ha attaccato con missili e droni oltre cento navi mercantili, affondandone due, sequestrandone una e uccidendo quattro marinai, e ha preso di mira anche navi da guerra, senza successo.