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Striscia di Gaza: almeno 23 persone uccise negli attacchi israeliani nella notte, 7 bambini

Palestinesi ispezionano il sito colpito da un bombardamento israeliano, Gaza City, 23 marzo 2025
Palestinesi ispezionano il sito colpito da un bombardamento israeliano, Gaza City, 23 marzo 2025 Diritti d'autore  AP Photo/Jehad Alshrafi
Diritti d'autore AP Photo/Jehad Alshrafi
Di Euronews
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Gli attacchi arrivano dopo che le Nazioni Unite hanno annunciato di voler ridurre la loro presenza a Gaza in seguito a un presunto attacco israeliano a uno dei suoi edifici, durante il quale è stato ucciso un dipendente

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Almeno 23 persone sono state uccise durante gli attacchi israeliani nella notte tra lunedì e martedì sulla Striscia di Gaza, inclusi sette bambini.

Nel centro di Gaza l'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa ha dichiarato di aver ricevuto i corpi di sei persone uccise in tre diversi attacchi. Altre tre persone sono state uccise in un attacco contro una casa nel campo profughi di Nuseirat, secondo l'ospedale Awda. Nel campo di Bureij, nel centro di Gaza, si contano otto palestinesi morti della stessa famiglia.

Israele: il giornalista di Al Jazeera era cecchino di Hamas

Lunedì due giornalisti palestinesi sono rimasti uccisi in due distinti raid israeliani sulla Striscia di Gaza: lo ha reso noto Al Jazeera, che indica che uno dei due era un suo collaboratore. Il primo a cadere è stato Mohammad Mansour, corrispondente di Palestine Today (Palestine Al-Youm), un canale news affiliato alla Jihad Islamica, in un attacco che aveva preso di mira una casa a Khan Younis, nel sud di Gaza. Il secondo è stato il giornalista palestinese Hossam Shabat, collaboratore del canale news mediorientale Al Jazeera Mubasher, morto in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la sua auto a Beit Lahiya, nel nord della Striscia. Diverse persone sono rimaste ferite nel raid. Dall'inizio della guerra, scrive Al Jazeera, almeno 208 giornalisti sono stati uccisi negli attacchi israeliani all'enclave palestinese.

Martedì le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver ucciso Hossam Shabat, definito "un cecchino terrorista del battaglione Beit Hanoun dell'organizzazione terroristica Hamas, che lavorava anche come giornalista per Al Jazeera". Lo riporta l'esercito su X, aggiungendo che "nell'ottobre 2024, le Idf e lo Shin Bet hanno rivelato la chiara affiliazione del terrorista all'ala militare dell'organizzazione terroristica Hamas, divulgando documenti interni".

Nazioni Unite ridurranno presenza a Gaza

Le Nazioni Unite hanno dichiarato lunedì che "ridurranno la propria presenza" nella Striscia di Gaza di circa cento persone dopo che mercoledì scorso un attacco israeliano ha colpito uno dei suoi edifici, uccidendo un dipendente e ferendone altri cinque.

In una dichiarazione di lunedì, il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha affermato che sulla base delle informazioni attualmente disponibili, "gli attacchi che hanno colpito un complesso delle Nazioni Unite a Deir Al Balah il 19 marzo sono stati causati da un carro armato israeliano". Israele ha negato di essere dietro all'attacco del 19 marzo.

Dujarric ha dichiarato che l'Onu "non sta lasciando Gaza", sottolineando che ha ancora circa 13mila dipendenti a Gaza che lavorano principalmente per l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.

La mossa dell'Onu arriva mentre Israele ha tagliato tutti i rifornimenti di cibo, carburante, medicine e altri aiuti ai circa 2 milioni di abitanti di Gaza per più di tre settimane.

Oltre alle Nazioni Unite, il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che il suo ufficio nella città meridionale di Rafah è stato danneggiato da un proiettile. Nonostante nessun membro del personale sia stato ferito, il danno ha avuto un impatto diretto sulla capacità di operare dell'organizzazione.

Israele ha poi rivendicato la responsabilità, ma ha detto di aver sparato sull'edificio della Croce Rossa per errore, aggiungendo che le truppe hanno agito dopo aver identificato una minaccia da parte di militanti palestinesi.

"È stato poi determinato che l'identificazione era falsa", ha dichiarato l'esercito israeliano in un comunicato, aggiungendo che l'incidente sarà riesaminato.

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