Washington ha annunciato di aver ripreso a inviare forniture militari a Kiev dopo i colloqui di martedì in Arabia Saudita. Continua il silenzio stampa russo in merito alla proposta di cessate il fuoco
C'è stato un primo contatto tra Mosca e Washington in merito alla proposta di cessate il fuoco nella guerra russo-ucraina dal raggiungimento di un accordo tra i funzionari statunitensi e quelli ucraini martedì sera a Gedda.
L'agenzia di stampa Reuters riferisce che il consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense Mike Waltz, parte della delegazione Usa ai colloqui in Arabia Saudita, ha parlato con il suo omologo russo nel pomeriggio di mercoledì. Non si conosce l'esito del colloquio.
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha inoltre confermato che l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff si recherà a Mosca questa settimana. Durante la giornata di mercoledì il presidente Donald Trump aveva dichiarato ai giornalisti di aver ricevuto "messaggi positivi" sulla possibilità di un cessate il fuoco e che i funzionari statunitensi erano già in viaggio verso la Russia.
Sempre parlando con i giornalisti all'interno dello Studio Ovale, dove il presidente degli Stati Uniti ha incontrato il Taoiseach irlandese Michéal Martin, Trump ha minacciato "sanzioni devastanti" per la Russia nel caso in cui decidesse di continuare la guerra.
“Ci sono cose che si possono fare che non sarebbero piacevoli in senso finanziario. Sarebbe molto negativo per la Russia. Non voglio farlo, perché voglio ottenere la pace”, ha detto Trump.
Continua invece il silenzio stampa russo. Durante la giornata di mercoledì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha evitato di fornire dettagli sulla reazione di Mosca alla proposta.
Peskov ha invece dichiarato che la Russia stava “studiando attentamente le dichiarazioni” rilasciate dopo i colloqui Usa-Ucraina di martedì e che avrebbe atteso di essere informata dai funzionari statunitensi prima di commentare ulteriormente.
Gli Stati Uniti hanno ripreso a fornire sostegno militare all'Ucraina
Gli Stati Uniti hanno già ripreso a inviare forniture di armi all'Ucraina, è stato confermato mercoledì.
La decisione di revocare la sospensione del sostegno militare e della condivisione di informazioni di intelligence è arrivata con la dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Ucraina al termine dei colloqui di martedì a Gedda, durante i quali Kiev ha accettato la proposta statunitense di un cessate il fuoco immediato di trenta giorni.
Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha dichiarato mercoledì ai giornalisti di essere "felice" che l'Ucraina abbia appoggiato il processo e che ora l'attenzione si concentra sulla risposta della Russia.
Il segretario ha aggiunto che se Mosca accetterà le proposte, "dovremo stabilire di chi si fidano entrambe le parti per essere sul terreno a monitorare alcuni dei fuochi di armi leggere e degli scambi che potrebbero avvenire".
Anche il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha confermato che le forniture di armi sono riprese, come uno dei risultati chiave dei colloqui in Arabia Saudita.
Inoltre, il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha annunciato che le forniture di armi statunitensi all'Ucraina sono tornate ai livelli precedenti attraverso l'hub logistico di Rzeszów-Jasionka in Polonia.
L'ok dell'amministrazione Trump al supporto militare è un totale dietrofront rispetto ad appena una settimana fa, quando aveva imposto misure che bloccavano il flusso di forniture di armi e di intelligence tra Kiev e Washington, in un apparente tentativo di spingere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a colloqui per accettare un accordo sulla guerra contro la Russia.
Attesa la risposta di Mosca
Martedì Rubio ha detto che ora spetta a Mosca accettare l'accordo di cessate il fuoco, dicendo ai giornalisti: "La palla è nel campo (dei russi)".
Il Cremlino non ha fornito commenti sulla proposta di cessate il fuoco che significherebbe fermare missili, droni e bombe sia nel Mar Nero, sia in aria, sia lungo l'intera linea del fronte.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che Mosca è in attesa di informazioni da parte degli Stati Uniti, che si prevede saranno comunicate attraverso "vari canali diplomatici nei prossimi giorni".
Il deputato russo Konstantin Kosachev ha affermato su Telegram che, poiché la Russia sta avanzando sul campo di battaglia, un accordo per Mosca sarebbe diverso da quello concordato dall'Ucraina con gli Stati Uniti.
"Qualsiasi accordo (con la consapevolezza della necessità di un compromesso) dovrebbe essere alle nostre condizioni, non a quelle statunitensi", ha scritto Kosachev.