Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, dando il via al suo primo viaggio istituzionale in Medio Oriente
Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio ha iniziato il suo primo viaggio istituzionale in Medio Oriente da quando è diventato il più alto diplomatico degli Stati Uniti con una visita in Israele.
Domenica Rubio ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, dove i due hanno discusso la controversa proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire la popolazione palestinese dalla Striscia di Gaza in modo permanente in altri Paesi.
In una conferenza stampa congiunta con Netanyahu, Rubio ha riconosciuto che le opinioni di Trump sono audaci e possono aver scioccato o sorpreso molti, ma ha insistito sulla necessità di un cambiamento per garantire un futuro diverso alla regione.
"Quello che non può continuare è lo stesso ciclo in cui ci ripetiamo più volte e finiamo nello stesso identico posto", ha detto Rubio.
Rubio ha affermato che il piano di Trump ha richiesto coraggio per essere delineato ed ha elogiato il 47esimo Presidente degli Stati Uniti per il suo modo di parlare "chiaro e senza ambiguità".
Il segretario di Stato statunitense ha anche sottolineato che Hamas deve essere completamente eliminato e sradicato per garantire una pace duratura nella regione.
"Hamas non può continuare ad essere una forza militare o di governo. E francamente, finché rimarrà come forza che può governare o come forza che può amministrare, o come forza che può minacciare con l'uso della violenza, la pace diventa impossibile".
Cosa ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu
Domenica Netanyahu ha segnalato di voler procedere con la proposta di Trump. Il piano, annunciato la scorsa settimana alla Casa Bianca proprio dopo che il premier israeliano ha incontrato il presidente statunitense a Washington, è secondo Netanyahu "l'unico praticabile per consentire un futuro diverso".
Netanyahu ha dichiarato che lui e Trump stanno lavorando in "piena cooperazione e coordinamento", prima di elogiare il presidente Usa e definirlo "il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca".
Il leader israeliano ha anche avvertito che "le porte dell'inferno saranno aperte" se Hamas non rispetterà i termini dell'accordo di cessate il fuoco. Ha aggiunto di aver discusso con Trump la risposta di Israele in questo caso, ma non ha fornito ulteriori dettagli su ciò che è stato pianificato.
"Abbiamo una strategia comune e non possiamo sempre condividerne i dettagli con il pubblico", ha detto Netanyahu.
Rubio e Netanyahu hanno discusso anche di altre questioni regionali. Netanyahu ha annunciato che Israele si impegna a rispettare l'accordo sul cessate il fuoco con il Libano e si aspetta che il nuovo governo libanese mostri lo stesso impegno.
All'ordine del giorno c'era anche la Siria. I due hanno discusso le risposte israeliane a eventuali conflitti o violenze che potrebbero sorgere. Israele si è detto pronto a difendersi da qualsiasi attacco al suo territorio e ha messo in guardia da un'escalation delle tensioni o da una provocazione.
Durante il suo viaggio, Rubio visiterà anche l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. A Riyadh Rubio e la sua delegazione incontreranno anche funzionari ucraini e russi per discutere di come porre fine alla guerra in Ucraina, che dura da quasi tre anni.
Il segretario Usa ha scelto di saltare l'Egitto e la Giordania, due alleati regionali degli Stati Uniti, dopo che questi ultimi si sono rifiutati di accettare qualsiasi afflusso di rifugiati palestinesi: Trump ha avvertito che potrebbe tagliare gli aiuti statunitensi se non si adegueranno, con conseguenze devastanti per le economie di entrambi i Paesi.