Donald Trump vuole rendere il territorio artico parte degli Stati Uniti, per il primo ministro della Groenlandia l'argomento è fuori discussione
Il parlamento della Groenlandia ha approvato una legge che vieta ai partiti politici di ricevere contributi "da donatori stranieri o anonimi" dopo che Donald Trump ha minacciato l'isola artica appartenente alla Danimarca di diventare degli Stati Uniti.
La legge mira a proteggere "l'integrità politica della Groenlandia" ed entrerà in vigore immediatamente, secondo una traduzione di un documento parlamentare in danese che illustra la misura. Il provvedimento "deve essere visto alla luce degli interessi geopolitici in Groenlandia e della situazione attuale, in cui rappresentanti di una grande potenza alleata hanno espresso interesse nell'acquisire e controllare la Groenlandia", si legge nel documento.
Un alto funzionario legale del parlamento groenlandese, Kent Fridberg, ha dichiarato all'Associated Press di non sapere se donatori stranieri abbiano mai contribuito ai partiti politici della Groenlandia, e che l'idea della legge è "fondamentalmente una misura preventiva". Fridberg ha inoltre osservato che alcuni politici russi avevano espresso un interesse simile e che i partiti in Groenlandia sono generalmente finanziati con fondi pubblici. La nuova misura vieta inoltre a qualsiasi partito di ricevere contributi privati interni superiori a 200mila corone danesi (circa 27.700 dollari) in totale, o 20mila corone (circa 2.770 dollari) da un singolo donatore.
Cosa ne pensano i groenlandesi delle minacce di Trump
Trump ha ripetutamente affermato di voler ottenere il controllo della Groenlandia per la sua posizione strategica nell'Artico. Parlando prima del suo insediamento il mese scorso, l'attuale presidente degli Stati Uniti non ha escluso di raggiungere questo obiettivo con la forza.
Recentemente il figlio maggiore Donald Trump Jr ha visitato la Groenlandia dicendo agli abitanti che verranno trattati bene.
Múte Egrede, il primo ministro dell'isola, ha respinto le ambizioni dichiarate da Trump, insistendo sul fatto che la Groenlandia - che fa parte del Regno di Danimarca ma ha un alto grado di autonomia - non è in vendita.
La maggioranza dei 57mila abitanti della Groenlandia è d'accordo: un sondaggio del mese scorso ha dimostrato che l'85 per cento dei groenlandesi non vuole che l'isola diventi parte degli Stati Uniti. Solo il 6 per cento era favorevole, mentre un altro 9 per cento era indeciso.
Il parlamento groenlandese ha intrapreso anche altre azioni per scongiurare le minacce straniere. Lunedì i politici hanno approvato un regolamento che mira a limitare l'acquisto di terreni da parte di chi non ha la cittadinanza, a meno che non abbia vissuto in Groenlandia per almeno due anni.
L'11 marzo si terranno le elezioni nel territorio, Egrede ha fatto appello all'unità in un momento mai vissuto prima nel Paese.