Una potente esplosione si è verificata a Mosca, nel complesso residenziale "Alye Parusa". Almeno due morti, per i media russi si è trattato di un attentato contro Armen Sarkisian , fondatore del battaglione Arbat
Lunedì mattina si è verificata un'esplosione nell'atrio di un complesso residenziale a nord-ovest di Mosca. Sono morte almeno due persone secondo le agenzie di stampa locali, tra cui Armen Sarkisyan, capo della Federazione pugilistica dell'autoproclamata "Repubblica popolare di Donetsk" ed anche fondatore del battaglione speciale Arbat (Armyanskij Batalyon, Battaglione armeno in breve) che ha combattuto contro l'Ucraina nel Donbass.
Sarkisyan, 46 anni di origine armena, noto anche come Armen Gorlovsky, è morto in ospedale per le ferite riportate. L'altra persona deceduta è la sua guardia del corpo, ci sono anche alcuni feriti.
Nel 2023, i miliziani dell'ArBat hanno stipulato un contratto con il ministero della Difesa di Mosca e per mesi l’unità è stata adoperata per operazioni segrete in vari settori del fronte con le truppe ucraine.
Nell’agosto 2024, il battaglione è stato inviato nella regione di Kursk per respingere l’attacco dell’esercito di Kiev.
Peskov: "Stiamo indagando" sull'accaduto
I media di Kiev, citando i servizi di sicurezza, hanno definito Sarkisisyan una "autorità criminale" vicina al deposto presidente dell'Ucraina, Viktor Yanukovych.
Secondo media russi, a deflagrare sarebbe stato un ordigno radiocomandato piazzato nell'atrio e carico di tritolo. Gli artificieri stanno controllando il resto del complesso residenziale e l'area circostante in cui si è verificata l'esplosione, mentre si stanno analizzando i filmati delle telecamere a circuito chiuso, secondo quanto dichiarato dalle forze dell'ordine.
I Servizi segreti russi "stanno facendo il loro lavoro, un lavoro molto difficile" sul luogo dell'esplosione a Mosca, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa.
Il 17 dicembre 2024, il generale russo Igor Kirillov, a capo delle forze di difesa contro le radiazioni, gli attacchi chimici e biologici, è stato ucciso dall'esplosione di una bomba mentre usciva da un appartamento a Mosca.
Nelle stesse ore è deceduto il vicegovernatore della regione orientale russa del Primorye, Sergei Efremov, a causa di una mina nella regione di Kursk, hanno reso noto le autorità locali.
Efremov, 51 anni, dal 2022 comandava il battaglione Tigr, una unità di volontari del Primorye che affiancava la 155esima brigata delle Guardie navali di fanteria, unità di forze speciali coinvolta in episodi di abusi e crimini di guerra in Ucraina.
Impianti di carburante nel sud della Russia a fuoco dopo un attacco con droni
Diversi impianti energetici in Russia hanno invece preso fuoco a seguito di un attacco effettuato con decine di droni. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le unità di difesa aerea ne hanno intercettati 70 durante la notte.
A Volgograd, in particolare, è stato registrato un attacco definito "massiccio", ha ha innescato un rogo in una raffineria di petrolio, secondo quanto comunicato dalle autorità locali su Telegram. Non ci sono state vittime.
Poco prima dell'attacco aereo, la città aveva tenuto una celebrazione in occasione dell'82esimo anniversario della vittoria di Stalingrado. Anche nella regione di Astrakhan, dei droni hanno preso di mira"strutture di infrastrutture per il carburante e l'energia". A dichiararlo è stato il governatore Igor Babushkin, secondo il quale sono stati evitati "danni alle strutture a rischio chimico".
Sono state imposte però restrizioni temporanee ai voli in alcuni aeroporti. L'Ucraina ha confermato l'attacco alle strutture energetiche, ma non ne ha rivendicato la paternità. Negli ultimi mesi Kiev ha intensificato i raid contro le infrastrutture energetiche e militari russe, definendoli una risposta agli incessanti bombardamenti sulle città ucraine e sulle reti di erogazione di energia.