La moglie del 43enne aveva simulato una gravidanza e l'8 gennaio aveva annunciato la nascita di un maschietto su Facebook. Il marito, che come mostrano le telecamere di videosorveglianza della clinica era presente al momento del rapimento, dice di non sapere nulla del piano della moglie
La finta gravidanza, l'annuncio della nascita di un maschietto sui social network, la festa con i parenti per accogliere a casa il neonato. Un piano studiato nei dettagli quello di Rosa Vespa, che nel tardo pomeriggio di martedì si è introdotta con il marito Acqua Moses nella clinica del Sacro Cuore, nel centro di Cosenza, rapendo una neonata di appena un giorno di vita.
Una volta scattato l'allarme sono state bloccate tutte le vie d'uscita dalla città e sono partite le ricerche a tappeto, passando al setaccio anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona: in poco tempo la coppia è stata individuata e arrestata dalla polizia vicino alla sua abitazione a Castrolibero, la neonata in ottime condizioni di salute restituita ai legittimi genitori dopo quattro ore di angoscia.
Secondo la ricostruzione fatta finora dalla polizia, la piccola era nella stanza della clinica insieme alla mamma e alla nonna paterna, quando è entrata una donna con il volto parzialmente coperto da una mascherina che si è presentata come una puericultrice con il compito di portare la neonata in pediatria per una visita.
La finta infermiera si è quindi allontanata con la piccola e, non vedendola tornare, dopo un po' la famiglia si è allarmata e ha chiesto informazioni, scoprendo il rapimento.
La coppia è stata filmata dalle telecamere di videosorveglianza della clinica: le immagini mostrano la donna avvicinarsi a un ovetto in un corridoio, seguita subito dopo da un uomo che l'aveva aspettata nella hall dell'ospedale.
I due cercano senza riuscirsi di mettere la neonata all'interno, quindi si allontanano lei con la piccola in braccio, lui con l'ovetto in mano. Le telecamere hanno anche filmato la fuga dei rapitori a bordo di una Giulietta grigia.
Secondo alcune testimonianze la donna è stata per ore nei pressi della clinica. Il capo della squadra mobile di Cosenza Gabriele Presti ha spiegato che "è oggetto di accertamento se abbia o meno bussato ad altre stanze ma di certo è rimasta diverso tempo all'interno" della struttura, e che ci sono "indagini anche per capire se avesse fatto sopralluoghi" anche nei giorni precedenti.
La polizia: "Il marito sembra ignaro"
Quando i poliziotti sono arrivati a casa della coppia, un'architetta di 51 anni di Cosenza e un operatore di 43 anni di origini senegalesi, l'hanno trovata addobbata a festa con tanto di fiocco azzurro sulla porta d'ingresso. I coniugi avevano l'ossessione di un figlio maschio e per questo motivo, dopo il rapimento, avevano cambiato il vestitino rosa della neonata con una tutina azzurra.
I parenti della coppia erano "del tutto ignari" dell'accaduto, ha dichiarato in conferenza stampa l'ispettore, che ha aggiunto: "Ci è sembrato ignaro lo stesso coniuge della donna, poi questo è da valutare".
Non è ancora chiaro quale possa essere il grado di estraneità di Moses ai fatti, dal momento che le telecamere di videosorveglianza ne attestano la presenza in clinica.
"Appena entrati in casa abbiamo visto le persone incredule, anche il marito della donna. Ho chiesto alla donna dove fosse la bambina e lei mi ha indicato una camera dove c'era una culla con la piccola che era vestita di azzurro. Io l'ho presa in braccio e non l'ho più lasciata", ha raccontato ai giornalisti l'ispettore della squadra mobile Claudio Sole.
La donna aveva annunciato su Facebook la nascita del figlio l'8 gennaio scorso. "Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!" aveva scritto.
Poi, per giustificare con i familiari l'assenza del neonato, la donna avrebbe raccontato a tutti che il piccolino era rimasto in clinica perché i medici dovevano fare degli accertamenti.
Anche il marito e alcuni familiari avevano festeggiato "l'evento", sempre su Facebook. Una parente aveva persino postato una foto con in braccio il "neonato", rimossa subito dopo l'arrivo della polizia.
"Non si è capito - ha continuato Sole - se è stato un errore prendere una bambina [invece che un maschio, ndr], perché pare che in una pasticceria avessero chiesto informazioni su una torta con un nastro rosa che poi non è stata ordinata, ci sono accertamenti in corso".
A questo proposito si pensa che i coniugi abbiano avuto una lite nei momenti immediatamente successivi al rapimento, come si intuisce dalle immagini della videosorveglianza. Si vede infatti un breve scambio concitato di battute tra i due: l'uomo potrebbe avere fatto presente alla moglie di aver prelevato una femmina, quando avevano annunciato di avere avuto un figlio.
L'ispettore ha sostenuto che è anche "da valutare anche la facilità con cui sono entrati ed usciti dalla clinica".
La mamma della neonata: "Il lieto fine è che sta bene"
Dopo essere stata recuperata, la neonata è stata riportata in clinica per farla vedere ai giovani genitori, che hanno già un figlio di sei anni.
All'arrivo dell'ambulanza alla struttura dalla folla è partito un lungo applauso e cori per la bimba, chiamata Sofia. La piccola è stata poi portata in un altro ospedale per essere sottoposta a controlli per accertarne le condizioni di salute.
"State scrivendo in migliaia, da ogni parte dell'Italia. Vorrei rispondere a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che si stava sgretolando in mille pezzi", ha scritto su Facebook la mamma della neonata, accompagnando il post con la foto del primogenito che bacia la sorellina.
"Le forze dell'ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze, un'intera città anzi Regione si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che sta bene. Grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singolo. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti" ha concluso la donna.