Trump si prepara a entrare in carica e i leader europei hanno sottolineato l'importanza di forti legami con Washington e la necessità di adattarsi a potenziali cambiamenti nelle politiche e negli accordi internazionali
In vista dell'insediamento del 47esimo presidente degli Stati Uniti, lunedì, i leader europei hanno dichiarato di voler mantenere forti legami con Washington nonostante le possibili preoccupazioni per le politiche e la leadership di Donald Trump.
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che il Regno Unito è impegnato nella sua "relazione speciale" con gli Stati Uniti. "Non vediamo l'ora di lavorare con Donald Trump nei prossimi quattro anni", ha aggiunto Lammy.
Il presidente lettone Edgars Rinkēvičs ha dichiarato che le relazioni tra Stati Uniti e Lettonia sono state forti in passato, a prescindere dal disagio per le sfide future, tra cui la spesa per la difesa, le politiche climatiche e il mantenimento dei Paesi europei uniti.
"Avremo un anno piuttosto incerto e turbolento", ha affermato. Rinkēvičs ha aggiunto che l'Europa deve adattarsi alla leadership imprevedibile di Trump, soprattutto se gli Stati Uniti si ritireranno da accordi internazionali come l'Accordo di Parigi sul clima.
La Francia vuole confini chiari
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha sottolineato la necessità per l'Europa di stabilire confini chiari nelle relazioni con gli Stati Uniti, segno che la Francia potrebbe essere intenzionata a fissare delle linee rosse.
Barrot ha chiesto di proteggere "l'integrità del dibattito pubblico europeo" e di salvaguardare la sovranità europea dalle influenze esterne, comprese quelle delle piattaforme di social media con sede negli Stati Uniti.
I commenti di Barrot giungono nel momento in cui crescono le preoccupazioni per gli interventi politici del miliardario sudafricano Elon Musk attraverso la sua piattaforma di social media X.
L'appoggio di Musk al partito tedesco di estrema destra AfD e le continue critiche al governo laburista britannico del premier Keir Starmer hanno amplificato i timori di interferenze straniere nella politica europea negli ultimi tempi.
Il caso Groenlandia
Il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen ha avvertito di una possibile crisi di politica estera se Trump continuerà con idee controverse, tra cui quelle sul ruolo strategico della Groenlandia.
All'inizio del mese, Trump ha affermato che la Danimarca dovrebbe cedere il suo territorio agli Stati Uniti per "proteggere il mondo libero", senza escludere la possibilità di usare la forza militare per prendere il controllo della Groenlandia.
In risposta, il primo ministro della Groenlandia, Múte B Egede, ha dichiarato che la Groenlandia vuole affermare la propria indipendenza: "Siamo groenlandesi. Non vogliamo essere americani o danesi".
Dopo l'insediamento, ci si aspetta che Trump si muova rapidamente, firmando ordini esecutivi per accelerare le deportazioni ed espandere la produzione di combustibili fossili.
Ha promesso che la sua presidenza inaugurerà "un nuovo giorno di forza, prosperità, dignità e orgoglio americano".