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Nucleare: Grossi visita l'Iran per ripristinare l'accesso degli ispettori al programma di Theran

Il direttore generale dell'AIEA, Rafael Grossi, durante una conferenza stampa congiunta con il capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Mohammad Eslami, a Teheran, 14 novembre 2024.
Il direttore generale dell'AIEA, Rafael Grossi, durante una conferenza stampa congiunta con il capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Mohammad Eslami, a Teheran, 14 novembre 2024. Diritti d'autore  Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Vahid Salemi/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Euronews Agenzie: AP
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Il capo dell'Agenzia per l'energia atomica è in Iran per cercare un accordo con Teheran per dare di nuovo accesso agli ispettori al programma nucleare del Paese. Preoccupano le tensioni in Medio Oriente, dopo le minacce di Israele di colpire obiettivi in Iran

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Mentre i conflitti in Medio Oriente infuriano e Donald Trump si prepara a tornare alla Casa Bianca, "lo spazio per i negoziati e la diplomazia" sull'avanzamento del programma atomico iraniano si sta riducendo. Lo ha detto Rafael Grossi capo dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica.

Grossi si è recato in visita a Teheran nel tentativo di ripristinare l'accesso dei suoi ispettori al programma nucleare del Paese e di ottenere risposte alle domande in sospeso.

Tuttavia, le osservazioni di Grossi e della sua controparte iraniana in conferenza stampa hanno reso chiaro che esistono ancora notevoli lacune, anche se alcuni Paesi stanno spingendo per prendere provvedimenti contro l'Iran in occasione della prossima riunione del Consiglio dei governatori dell'Aiea.

"Sappiamo che è indispensabile ottenere, in questo momento, risultati concreti, tangibili e visibili che indichino che questo lavoro congiunto sta migliorando la situazione, sta facendo chiarezza e, in senso generale, ci sta allontanando dal conflitto e, in ultima analisi, dalla guerra", ha dichiarato Grossi.

Dopo il fallimento dell'accordo sul nucleare nel 2018, l'Iran ha abbandonato tutti i limiti alle sue attività nucleari e, secondo quanto sostengono gli esperti, arricchisce l'uranio fino al 60 per cento di purezza, avvicinandosi ai livelli del 90 per cento per le armi.

Il Jcpoa crolla, ma continuano i negoaziati

L'Accordo sul nucleare iraniano (Joint Comprehensive Plan of Action o Jcpoa) è entrato in vigore nel 2016 ed è stato firmato da sette Paesi e dall'Unione europea. Ha visto l'Iran ricevere un alleggerimento delle sanzioni e altre disposizioni per limitare il suo programma nucleare.

Nel 2018, però, il presidente Donald Trump ha ritirato unilateralmente gli Stati Uniti dal patto, definendolo "il peggior accordo della storia" e imponendo nuovamente a Teheran pesanti sanzioni economiche. Le telecamere di sorveglianza installate dall'Aiea sono state interrotte, mentre l'Iran ha impedito l'accesso ai siti ad alcuni degli ispettori più esperti dell'agenzia.

Le autorità iraniane hanno anche minacciato sempre più spesso di poter perseguire armi atomiche, cosa di cui l'Occidente e l'Aiea si preoccupano da anni, da quando Teheran ha abbandonato un programma di armi organizzato nel 2003.

Parlando a una conferenza stampa con Mohammad Eslami dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Grossi ha sottolineato che mentre l'Aiea e l'Iran continuano a negoziare, il tempo non è necessariamente dalla loro parte. "Il fatto che esistano tensioni internazionali e regionali dimostra che lo spazio per i negoziati e la diplomazia non si sta allargando, ma si sta riducendo", ha affermato Grossi.

Prima di incontrare Eslami, Grossi ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che ha poi scritto in un post su X che "le differenze possono essere risolte attraverso la cooperazione e il dialogo". Tuttavia, ha avvertito che Teheran "Non è pronta a negoziare sotto pressione e intimidazione".

Un operaio in bicicletta davanti all'edificio del reattore della centrale nucleare di Bushehr, 26 ottobre 2010
Un operaio in bicicletta davanti all'edificio del reattore della centrale nucleare di Bushehr, 26 ottobre 2010 Majid Asgaripour/AP

Alcuni politici hanno persino suggerito all'Iran di abbandonare il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, noto come Tnp, e di perseguire la bomba. Araghchi ha definito l'Iran "un membro impegnato del Tnp", anche se Eslami, nelle sue osservazioni, ha avvertito che l'Iran potrebbe reagire se sfidato alla prossima riunione del Consiglio dei governatori dell'Aiea.

Critiche a Israele per gli attacchi contro obiettivi iraniani

Grossi ha riconosciuto che alcuni Paesi stanno prendendo in considerazione la possibilità di intraprendere azioni contro l'Iran. "Abbiamo ripetutamente detto che qualsiasi risoluzione che cerchi di intervenire negli affari nucleari della Repubblica Islamica dell'Iran sarà sicuramente seguita da immediati passi reciproci e non permetteremo loro di esercitare questo tipo di pressione", ha detto Eslami.

I giornalisti presenti alla conferenza stampa, così come Eslami, hanno criticato Israele per la sua campagna di sabotaggio e di assassinio che da tempo ha come obiettivo il programma nucleare iraniano.

Alcuni hanno notato che funzionari israeliani hanno minacciato i siti nucleari iraniani come obiettivi di potenziali ritorsioni, mentre Iran e Israele si scambiano attacchi diretti tra la guerra in corso tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza e l'offensiva aerea e di terra di Israele in Libano.

"La risposta sta in quello che facciamo qui, in quello che noi, l'Aiea, e l'Iran possiamo fare per risolvere le questioni in gioco", ha detto Grossi, descrivendo "una situazione di tensione" con al centro il programma nucleare iraniano.

"Sono qui per lavorare con l'Iran, per cercare di trovare soluzioni adeguate per allentare le tensioni, per andare avanti. Questo è il mio obiettivo. Questa è la mia preoccupazione. E sono fiducioso che saremo in grado di farlo", ha dichiarato.

Giovedì Grossi ha incontrato per la prima volta anche il presidente riformista Masoud Pezeshkian. Venerdì è prevista una visita ai siti di arricchimento nucleare iraniani di Fordo e Natanz.

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