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Donald Trump minaccia di imporre alti dazi al Messico per regolare l'immigrazione illegale

I migranti camminano lungo l'autostrada che attraversa Suchiate, nello stato del Chiapas, nel Messico meridionale, il 21 luglio 2024, durante il loro viaggio verso il confine con gli Stati Uniti.
I migranti camminano lungo l'autostrada che attraversa Suchiate, nello stato del Chiapas, nel Messico meridionale, il 21 luglio 2024, durante il loro viaggio verso il confine con gli Stati Uniti. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Euronews
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Il candidato repubblicano alla presidenza ha proposto dazi doganali fino al 75 per cento su tutte le merci provenienti dal Messico nella speranza di spingere il Paese a regolare i flussi migratori verso gli Stati Uniti

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Donald Trump sta spingendo fino all'ultimo minuto della sua campagna elettorale su due temi chiave: l'immigrazione e i dazi commerciali.

Durante un comizio a Raleigh, in North Carolina - uno degli Stati in bilico - il candidato repubblicano ha minacciato di applicare dazi del 25 per cento su tutte le merci provenienti dal Messico come sanzione se il Paese non contribuirà a ridurre i traffici migratori verso gli Stati Uniti.

"Se non metteranno fine a questo afflusso di criminali e droga nel nostro Paese, imporrò immediatamente una tariffa del 25 per cento su tutto ciò che invieranno negli Stati Uniti", ha detto Trump rivolgendosi alla presidente del Messico Claudia Sheinbaum.

Secondo Trump la proposta "funzionerà di sicuro" perché "se la tariffa del 25 per cento non dovesse dare risultati, la aumenterò al 50 per cento e poi al 75 per cento".

Attualmente, gli Stati Uniti hanno un accordo commerciale con il Messico entrato in vigore nel luglio 2020 grazie al quale la maggior parte delle merci che attraversano il confine è esente da dazi.

Secondo il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d'America, il Messico è sia il secondo maggior acquirente di beni statunitensi dopo il Canada che il secondo maggior fornitore dopo la Cina.

Se eletto, Trump ha promesso di introdurre una serie tariffe su tutto l'import negli Stati Uniti, come una tariffa del 20 per cento su ogni genere di merce che attraversa il confine proveniente da qualsiasi Paese, una tariffa del 60 per cento sui prodotti cinesi e persino una tariffa del 100 per cento su tutte le auto prodotte in Messico.

Ha anche detto di voler sostituire l'imposta federale sul reddito con le tariffe, una proposta che è stata contestata dagli esperti fiscali, in quanto sarebbe praticamente impossibile compensare le mancate entrate con un aumento delle tariffe.

Qualsiasi tentativo di sostituire le imposte sul reddito con le tariffe rischia inoltre di spostare l'onere fiscale dagli individui più ricchi alle famiglie a basso reddito.

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