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Bulgaria, attesi i risultati definitivi: vittoria dei conservatori del Gerb ma maggioranza difficile

La Bulgaria rimane nell'incertezza: nessuna maggioranza politica chiara dopo sette elezioni in pochi anni
La Bulgaria rimane nell'incertezza: nessuna maggioranza politica chiara dopo sette elezioni in pochi anni Diritti d'autore  Valentina Petrova/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Come nelle elezioni precedenti ha vinto il partito Gerb, ma non ci sono i numeri per una maggioranza chiara. Possibile una coalizione larga con l'opposizione che contrasti una deriva della Bulgaria verso posizioni filorusse

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In Bulgaria i conservatori del partito Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria (Gerb), il partito dell'ex premier Boyko Borissov, si sono aggiudicati le elezioni anticipate di domenica, la settima negli ultimi anni, pur se i primi dati ancora una volta non indicano una chiara maggioranza di governo.

Secondo gli exit poll della Gallup, il Gerb ha raccolto il 25,2 per cento dei voti distaccando di circa 10 punti la seconda forza politica, il partito liberale Continuiamo il cambiamento (Pp, 15,7 per cento dei voti), che negli ultimi anni si è accreditato come principale antagonista del Gerb.

In crescita il partito nazionalista Vazrazhdane ('Rinascita') che sale da quarta forza nelle elezioni precedenti di giugno a terza con il 14,1 per cento dei voti. Si tratta di una formazione ultranazionalista che chiede di eliminare le sanzioni contro la Russia, la fine del sostegno all'Ucraina e un referendum contro l'adesione alla Nato.

Seguono altre sei formazioni politiche - compresi socialisti, minoranza turca e populisti - le cui percentuali oscillano tra l'8 e il 4 per cento dei voti, la soglia di sbarramento per entrare in Parlamento.

Il voto certifica una maggioranza difficile e la crisi politica in Bulgaria

I risultati definitivi sono attesi per le prossime ore, ma potrebbero volerci giorni prima che vengano annunciati i risultati finali ufficiali.

I bulgari hanno di fatto votato nello stesso modo di cinque mesi fa, certificando una crisi politica ormai cronica nel Paese, eccetto la presenza di due nuovi piccoli partiti populisti: Velicie ('Grandezza') e Mec (acronimo di 'Morale, Unità, Onore').

Il Gerb di Borissov ha infatti vinto regolarmente diverse elezioni politiche anticipate ma non è mai riuscito a formare un governo stabile. La bassa affluenza di quest'ultima tornata elettorale segnala anche la stanchezza e la crescente sfiducia degli elettori.

Secondo gli exit poll oscilla tra il 33 e il 38 per cento degli aventi diritto al voto, in linea con il 34 per cento del giugno scorso, minimo storico dalla caduta del comunismo nel Paese.

"Faremo ogni compromesso per avere questa volta un governo stabile", aveva promesso Borissov durante la campagna elettorale, facendo pensare a una possibile coalizione con il Pp e alcuni partiti minori.

L'interminabile spirale elettorale ha avuto tra l'altro un grave impatto sull'economia e sulla politica estera. Il Paese rischia di perdere miliardi di euro di fondi di recupero dell'Ue a causa della mancanza di riforme, mentre la piena integrazione nell'area Schengen transfrontaliera e l'adesione all'eurozona rischiano di essere ulteriormente ritardate.

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