Il New York Times ha citato funzionari iraniani che hanno dichiarato giovedì che Teheran stava preparando diversi piani militari per rispondere a un possibile attacco israeliano
Il quotidiano statunitense The New York Times cita "quattro funzionari iraniani non identificati", secondo cui il leader della Repubblica islamica Ali Khamenei ha ordinato alle truppe di preparare diversi piani militari per rispondere a un possibile attacco israeliano.
L'entità di qualsiasi azione di ritorsione iraniana dipenderà in gran parte dalla gravità degli attacchi di Israele, hanno detto le fonti.
La risposta dell'Iran a Israele dipenderà dall'entità degli attacchi israeliani
I funzionari iraniani hanno sottolineato che se gli attacchi di Israele causeranno danni diffusi e ingenti perdite, l'Iran reagirà. Ma se Israele limita il suo attacco a poche basi militari e scorte di missili e droni, l'Iran potrebbe non fare nulla in risposta.
Sempre secondo le fonti iraniane, Khamenei ha ordinato una risposta definitiva, se Israele attacca le infrastrutture petrolifere ed energetiche o gli impanti nucleari o ancora uccide alti funzionari.
Le fonti, tra cui due membri delle Guardie rivoluzionarie, hanno minacciato che se Israele dovesse causare gravi danni, l'Iran potrebbe innescare il lancio di un massimo di mille missili balistici, intensificare gli attacchi dei gruppi delle millizie alleate in Medio Oriente e interrompere il flusso globale di energia e forniture marittime nel Golfo Persico e nello Stretto di Hormuz.
I funzionari israeliani hanno ripetutamente sottolineato nelle ultime tre settimane che effettueranno un attacco di rappresaglia in risposta all'attacco missilistico iraniano del 1° ottobre sul loro territorio.
Allo stesso modo, il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant ha dichiarato mercoledì durante una riunione di piloti ed equipaggi alla base aerea di Hatzrim che dopo l'attacco all'Iran, il mondo capirà la forza di Israele e che "i nostri nemici ne trarranno una grande lezione".
Nelle ultime settimane l'amministrazione statunitense ha cercato di dissuadere Israele da un possibile attacco agli impianti nucleari e petroliferi iraniani. Israele, tuttavia, ha affermato che i suoi "interessi nazionali", e non quelli degli Stati Uniti, determineranno gli obiettivi.
Il Washington Post ha anche pubblicato un rapporto sui possibili obiettivi israeliani, affermando che Tel Aviv potrebbe colpire una serie di siti nucleari e petroliferi iraniani.
Secondo le stime del quotidiano, gli attacchi israeliani potrebbero includere le basi missilistiche di Tabriz, Bakhtran a Kermanshah e l'Imam Ali Khorramabad. Questi siti di lancio di missili sono considerati basi chiave nell'Iran occidentale, poiché sono più vicini a Israele.
Inoltre, anche la base navale di Bandar Abbas, compresa la base della 1st Marine Corps Area, potrebbe essere uno dei possibili obiettivi di attacco.
Per quanto riguarda gli obiettivi petroliferi, attaccare infrastrutture chiave come stazioni di pompaggio e collegamenti agli oleodotti potrebbe interrompere il flusso del petrolio iraniano per settimane o addirittura mesi.
Per quanto riguarda gli impianti nucleari iraniani, l'impianto di arricchimento di Natanz a Isfahan e Fardu a Qom potrebbero essere obiettivi di attacchi. Joe Biden, tuttavia, ha detto che non li attaccherebbe se fosse al posto di Israele.
In precedenza, Israele aveva preso di mira una struttura di difesa a Isfahan con i missili in risposta al primo attacco iraniano.