Il nuovo governo è guidato da Luís Montenegro, leader della coalizione di centrodestra Alleanza Democratica. Pochi i voti in più rispetto al centrosinistra alle elezioni legislative del 10 marzo scorso
La squadra del primo ministro portoghese Luís Montenegro è ufficialmente in carica: 17 ministri, dieci uomini e sette donne, un’età media di poco più di 54 anni e una laurea in Giurisprudenza come titolo di studio più frequente.
La cerimonia di giuramento si è svolta davanti al presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa martedì 2 aprile al Palazzo Nazionale Ajuda di Lisbona.
L’insediamento del governo minoritario di centrodestra avviene dopo le elezioni anticipate del 10 marzo scorso, vinte con 80 seggi dalla coalizione Alleanza Democratica, solo due in più del Partito socialista. Nessuna delle due coalizioni ha però ottenuto la maggioranza assoluta di 116 seggi: lo scorso 21 marzo il presidente portoghese ha quindi affidato a Montenegro l’incarico di formare un governo.
Le sfide di Montenegro
Montenegro ha promesso di mantenere le promesse elettorali, dalla riduzione delle tasse all'aumento degli stipendi e delle pensioni, fino al miglioramento dei servizi pubblici con un'economia più competitiva e il governo più efficiente.
Le sfide del nuovo primo ministro e del governo non saranno però semplici: Alleanza Democratica avrà in primis bisogno del sostegno di partiti esterni alla coalizione per poter approvare le leggi. La stabilità del governo passa inoltre dallo spaccato che hanno lasciato i risultati elettorali con l'ascesa di Chega. Montenegro, che si è opposto all’entrata del partito di destra guidato da André Ventura nell’esecutivo, dipenderà più che mai dalle intese con le altre coalizioni.