Il presidente della Repubblica ha avuto un colloquio con il padre dell'insegnante arrestata in Ungheria. "Farò il possibile", ha detto il capo di Stato
Il capo dello Stato ha avuto un colloquio telefonico con il padre di Ilaria Salis arrestata a Budapest, perché accusata di aver aggredito due esponenti di estrema destra in Ungheria.
L'insegnante milanese è apparsa giovedì in tribunale, ancora una volta con manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell'udienza del 29 gennaio.
Mattarella sul caso Salis: "Speravo in giorni diversi"
"Speravo fossero giorni diversi", ha detto Mattarellla a Salis, secondo quanto riportano fonti vince al presidente. "La differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il loro sistema ha determinato questa situazione che ha portato a una disparità di trattamento tra due cittadini italiani", avrebbe ancora aggiunto Mattarella.
"Ha ribadito la sua vicinanza personale a me e alla famiglia e mi ha garantito il suo personale interessamento al caso", ha detto Salis all'agenzia Ansa, spiegando di aver avuto un colloquio telefonico con Mattarella sabato mattina. "Siamo tutti molto contenti e lo sarà anche Ilaria quando la sentirò, è stata una telefonata molto cordiale di circa cinque minuti che mi ha fatto molto piacere e alla fine ci siamo fatti gli auguri di Pasqua", ha aggiunto.Il padre dell'insegnante aveva inviato una mail a Mattarella chiedendo un suo intervento e di "smuovere il governo che non ha fatto nulla".
Gabriele Marchesi in libertà a Milano, negata l'estradizione
Nel messaggio inviato al presidente, Salis ha fatto riferimento anche al diverso trattamento riservato a Gabriele Marchesi, il giovane imputato in Ungheria per lo stesso reato dell'insegnante: la corte d'Appello di Milano ha rifiutato la richiesta di estradizione da parte di Budapest, sostenendo che ci fosse il rischio di trattamenti disumani.
La difesa fa ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo
La difesa di Salis ha intanto presentato un ricorso contro la decisione dei giudici di negare gli arresti domiciliari e ha annunciato che si rivolgerà anche alla Corte europea dei diritti dell'uomo chiedendo la condanna dell'Ungheria per le condizioni "inumane e degradanti" a lei riservate.