Hamas plaude all'attacco sferrato oggi a un check point vicino all'insediamento di Maale Adumim, in Cisgiordania, definendolo ''una risposta naturale ai massacri e ai crimini dell'occupazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania''
Mentre non si ferma l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, si contano almeno tre morti e diversi feriti in una sparatoria avvenuta nella mattinata di giovedì vicino a Maale Adumim, in Cisgiordania, su una strada che collega l'insediamento israeliano a Gerusalemme. Secondo la stampa israeliana gli autori sarebbero tre palestinesi di Betlemme, due dei quali uccisi dopo l'attacco.
Hamas ha diffuso un comunicato in cui elogia l'attacco, definendo la sparatoria "una risposta naturale" alla guerra a Gaza: "L'eroica operazione è una risposta naturale ai massacri e ai crimini dell'occupazione nella Striscia e in Cisgiordania".
Attacchi su Rafah: no di Arabia Saudita e Egitto a operazioni militari
Nella notte tra mercoledì e giovedì effettuati dall'aviazione israeliana una decina di attacchi suRafah, la città nel sud della Striscia dove si trova la maggior parte degli sfollati palestinesi.
Il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, e l'omologo egiziano Sameh Shukri hanno ribadito il loro rifiuto categorico di qualsiasi operazione militare israeliana nella città di Rafah e ai tentativi di sfollamento forzato contro i palestinesi.
Oms: Gaza è diventata una zona di morte
"Gaza è diventata una zona di morte - ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms, durante un incontro con la stampa a Ginevra -. Gran parte del territorio è stato distrutto. Più di 29mila persone sono morte; molte altre sono disperse, presumibilmente morte; e molte, molte altre sono ferite".
Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito "disumana" la situazione sanitaria e umanitaria nella Striscia: "Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco adesso. Gli ostaggi devono essere liberati, le bombe devono smettere di cadere e l'accesso agli aiuti umanitari deve essere libero", ha detto il dottor Tedros.
Knesset sostiene il governo sul no allo Stato palestinese
Nel pomeriggio di mercoledì 21 febbraio la Knesset, il parlamento di Israele, ha votato a favore di una mozione proposta da Benjamin Netanyahu per respingere il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese.
Per il premier sarebbe una "ricompensa" al terrorismo e "impedirebbe qualsiasi futuro accordo di pace". La proposta è passata con una maggioranza di 99 voti a favore e nove contrari.