Europa: dilaga la protesta degli agricoltori

Agricoltori seduti su una barricata in un'autostrada bloccata, mercoledì 31 gennaio 2024 a Ourdy, a sud di Parigi
Agricoltori seduti su una barricata in un'autostrada bloccata, mercoledì 31 gennaio 2024 a Ourdy, a sud di Parigi Diritti d'autore Thibault Camus/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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La protesta dei trattori si allarga a sempre più Paesi europei dove da giorni gli agricoltori bloccano strade, autostrade e porti per chiedere più tutele e meno costi

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Dilaga la protesta degli agricoltori in diversi Paesi europei che da settimane bloccano strade e autostrade con i loro trattori. Dalla Francia all'Italia passando dal Belgio e dalla Spagna: tra le richieste, quella di ripensare le misure sulla sostenibilità del settore agroalimentare ma anche la cosiddetta Politica agricola comune europea. Gli agricoltori attribuiscono infatti l'aumento della burocrazia alle iniziative dell'Unione europea.

Un portavoce della Commissione europea ha annunciato che presenterà giovedì una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune. 

Francia

In Francia, dove la protesta è tra le più partecipate, gli agricoltori hanno circondato Parigi bloccando con i trattori le autostrade che portano alla capitale francese per fare pressione sul governo. Il 30 gennaio durante il tradizionale intervento che ogni capo del governo francese fa poco dopo l’insediamento il discorso, Gabriel Attal ha ampiamente parlato di agricoltura.

Tra gli annunci fatti dal primo ministro francese, più aiuti economici, snellimento delle pratiche burocratiche e una politica protezionista. 

Secondo il ministro dell'Interno Gérald Darmanin le azioni dei manifestanti sono legittime, ma le autorità francesi hanno tracciato delle "linee rosse" che comprendono il divieto di entrare a Parigi e di bloccare il mercato internazionale di Rungis, nel sud della capitale.

Oggi ilministro dell'Agricoltura francese Marc Fesneau ha annunciato che il governo mette sul tavolo delle trattative con gli agricoltori 80 milioni di euro in più per sostenere "l'insieme delle regioni viticole che sono in crisi". Il ministro ha spiegato che lo Stato si farà carico degli "interessi dei prestiti sull'anno 2024" per alleviare la tesoreria dei vigneti in difficoltà.

Italia

Manifestazioni anche in Italia dove centinaia di trattori stanno bloccando strade e autostrade. I presidi dureranno 5 giorni e 5 notti fino a sabato: gli agricoltori chiedono più tutela del Made in Italy, e si oppongono, tra le altre cose, all’aumento del prezzo del gasolio

Confagricoltura, la Confederazione Generale dell'Agricoltura Italiana,ha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate di più. Confagricoltura sottolineare la necessità di tutelare un settore trainante dell'economia italiana che "subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità".

Spagna

In Spagna gli agricoltori hanno annunciato l’adesione al movimento di protesta europeo, convocando la mobilitazione in tutto il Paese: le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa chiedono un “cambio nelle politiche europee e un piano shock di interventi del governo a favore dei territori contro la crisi che vive il settore”.

A creare disagi all'economia spagnola anche la protesta in Francia: ogni giorno entrano oltralpe circa 22mila camion, i blocchi autostradali e i picchetti alle frontiere ritardando però le esportazioni di prodotti danneggiando le aziende di trasporto spagnole e portoghesi. 

Secondo l'associazione spagnola dei datori di lavoro dei trasporti, le perdite ammontano a più di 12 milioni di euro al giorno.

Belgio

Quarto giorno consecutivo di proteste degli agricoltori anche in Belgio, bloccate alcune arterie stradali e porti del Paese. I coltivatori si sono detti pronti ad andare davanti alla sede dell'Ue durante il vertice dei leader di governo di giovedì. Nonostante i disagi creati dalle manifestazioni, il primo ministro Alexander De Croo ha dichiarato sia importante ascoltare chi manifesta: "Si trovano ad affrontare sfide gigantesche, dall'adattamento ai cambiamenti climatici alla lotta all'inquinamento ambientale".

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