Gaza, mondo spaccato sull'Unrwa, Israele: non c'è accordo su tregua

Palestinesi fuggono dall'offensiva israeliana a Khan Younis, nella Striscia di Gaza (27 gennaio 2024)
Palestinesi fuggono dall'offensiva israeliana a Khan Younis, nella Striscia di Gaza (27 gennaio 2024) Diritti d'autore Fatima Shbair/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Gabriele Barbati
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Anche la Francia si aggiunge alla lista dei donatori, inclusa l'Italia, che hanno sospeso i fondi all'agenzia dell'Onu per il soccorso dei palestinesi. Si negozia a tutti i livelli, anche per un cessate il fuoco in cambio della liberazione di altri ostaggi: non c'è ancora un accordo, secondo Israele

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La Lega Araba si è riunita d'emergenza domenica al Cairo per discutere della guerra e della crisi umanitaria a Gaza, dopo il ritiro da parte di alcuni donatori internazionali dei fondi che l'Onu destina ai palestinesi.

Dopo Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Italia e altri Paesi, da cui proviene circa il 60% dei fondi, anche la Francia ha sospeso le donazioni all'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso ai rifugiati palestinesi nata nel 1949.

"Limitare i fondi porterà a sradicare la causa dei rifugiati palestinesi. Tutti i Paesi hanno la responsabilità di continuare a finanziare l'Unrwa" ha detto il rappresentante permanente palestinese presso la Lega Araba, Muhannad al-Aklouk.

La sospensione alle donazioni è stata decisa nei giorni scorsi, dopo che sono emerse prove del coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'Unrwa negli attacchi del 7 ottobre condotti da Hamas contro Israele.

Oltre tre mesi di guerra hanno ucciso circa 26mila persone a Gaza e costretto l'85% dei 2,3 milioni di residenti a sfollare verso il sud della Striscia. Due milioni di questi dipendono "per la loro sopravvivenza" dagli aiuti dell'Onu, ha avvertito il commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini.

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto agli Stati Uniti e agli altri Paesi interessati di riconsiderare la decisione, sottolineando come nove dei dodici dipendenti accusati da Israele di complicità con Hamas siano stati già licenziati. 

Ancora nessun accordo nei negoziati su ostaggi e tregua a Gaza

Dopo i colloqui per il cessate il fuoco di domenica con Stati Uniti, Qatar ed Egitto, Israele ha dichiarato che rimangono "significative lacune" tra le parti. 

I negoziati, definiti "costruttivi" dal governo Netanyahu, continueranno nei prossimi giorni con l'obiettivo di definire un accordo che veda una tregua nelle operazioni militari contro Hamas e l'aumento degli aiuti umanitari in cambio del rilascio in due fasi delle circa 130 persone ancora sotto sequestro dentro la Striscia di Gaza. 

Domenica, come già fatto nei giorni scorsi, familiari degli ostaggi ancora tenuti a Gaza hanno bloccato i camion di aiuti diretti al valico di Kerem Shalom, gridando: "Nessun aiuto finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa".

Le autorità israeliane hanno fatto sapere che non permetteranno più manifestazioni di questo tipo, a seguito della pronuncia venerdì della Corte internazionale di giustizia che ha ordinato di evitare atti che possano condurre a un genocidio dei palestinesi.

Nel frattempo, nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno annunciato le prime morti militari nella regione dall'inizio della crisi regionale, domenica almeno 17 palestinesi sono stati uccisi in due attacchi aerei israeliani che hanno colpito dei condomini a Nuseirat e a Zawaida, nel centro della Striscia.

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