Francia, nuove proteste degli agricoltori, Attal risponde: meno burocrazia e tasse sul carburante

Il primo ministro francese Gabriel Attal
Il primo ministro francese Gabriel Attal Diritti d'autore Aurelien Morissard/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Ilaria CicinelliEuronews
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Dopo le nuove proteste e i blocchi stradali di venerdì in Francia, il primo ministro Gabriel Attal ha risposto agli agricoltori infuriati mentre era in visita a un allevamento di bestiame. "Metteremo l'agricoltura al di sopra di tutto". La promessa di snellire la burocrazia e di ridurre le tasse

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Gli agricoltori hanno nuovamente chiuso lunghi tratti di alcune delle principali autostrade francesi venerdì. I manifestanti hanno usato i trattori per bloccare e rallentare il traffico e spingere il governo a cedere alle loro richieste di rendere più redditizi la coltivazione e l'allevamento. Nel pomeriggio i proprietari dei veicoli agricoli hanno iniziato a sgomberare le strade. 

Il movimento degli agricoltori si batte per ottenere un migliore compenso per i loro prodotti, una riduzione della burocrazia e dei costi, nonché uno scudo contro le importazioni a basso costo. 

Una serie di proteste che ricordano le manifestazioni del 2018-2019 dei gilet gialli contro l'elevato costo della vita durante il primo mandato del presidente Emmanuel Macron, che hanno intaccato in modo duraturo la sua popolarità.

Gabriel Attal promette di mettere l'agricoltura al primo posto

Questa volta, il nuovo primo ministro di Macron, Gabriel Attal, spera di convincere gli agricoltori con una serie di misure annunciate venerdì pomeriggio durante una visita a un allevamento di bestiame in Occitania, nel sud della Francia. 

Tra le proposte c'è quella di snellire le procedure burocratiche, in particolare quelle che regolano la produzione degli alimenti. Alcune delle misure ridurranno 14 regole a una sola, ha affermato Attal, che ha poi annunciato la fine progressiva delle tasse sul carburante diesel per i veicoli agricoli.

Il primo ministro ha detto che il governo ha deciso di "mettere l'agricoltura al di sopra di tutto", parole che ha ripetuto più volte. La priorità è"proteggere il nostro patrimonio e la nostra identità" perché l'agricoltura francese definisce "chi siamo".

Il movimento da settimane si scaglia contro il governo. Usando i loro trattori e talvolta balle di fieno come barriere, gli agricoltori hanno bloccato e rallentato il traffico sulle strade principali. Hanno anche scaricato rifiuti agricoli e feci animali davanti ai cancelli degli uffici governativi.

Malcontento per le politiche agricole in tutta Europa

L'agricoltore Nicolas Gallepin, che questa settimana ha partecipato a una dimostrazione con il suo trattore in una rotonda a sud di Parigi, ha dichiarato che le fitte normative che regolano le modalità di produzione degli alimenti gli stanno rubando tempo e che i costi del carburante stanno intaccando i suoi profitti.

"Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto un anno positivo nel 2022, ma niente di più. In 10 anni non siamo stati pagati quanto meritavamo", ha detto. "Ciò che ci danneggia davvero è la concorrenza delle importazioni da altri Paesi che non rispettano le stesse normative".

I disordini in Francia sono anche sintomatici del malcontento diffuso in tutta l'Unione Europea. Le politiche agricole sono un tema scottante in vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno. I partiti populisti e di estrema destra sperano di trarre vantaggio dal malcontento rurale contro gli accordi di libero scambio.

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