Gaza, un nuovo video di Hamas annuncia la morte di due ostaggi in un bombardamento israeliano

Una manifestazione di familiari di ostaggi israeliani
Una manifestazione di familiari di ostaggi israeliani Diritti d'autore Ariel Schalit/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Andrea Barolini
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I due ostaggi sarebbero Yossi Sharabi e Itay Svirsky, gli stessi uomini che erano apparsi in un video rilasciato domenica sera accanto alla 26enne Noa Argamani. "Domani vi informeremo della loro sorte", aveva detto Hamas

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Come già annunciato nella serata di domenica, quando Hamas ha diffuso un video che ritraeva tre ostaggi israeliani, il gruppo militante palestinese ha pubblicato un nuovo filmato che mostrerebbe i corpi di due dei prigionieri apparsi nel precedente video

Si tratterebbe di Yossi Sharabi, 53 anni, e Itai Sabirsky, 38 anni. 

Nel nuovo video appare anche il terzo ostaggio, la 26enne Noa Argamani, che faceva parte delle persone rapite il 7 ottobre al festival Supernova che si svolgeva nel deserto del Negev. La ragazza apparve in un video nei giorni successivi all'attacco, nel quale la si vedeva proprio mentre veniva portata via dai miliziani a bordo di una motocicletta.

Per buona parte del video si vede Argamani spiegare nei dettagli la dinamica della morte degli altri due ostaggi, che sarebbero stati uccisi in un bombardamento "del nostro Idf", dice riferendosi all'esercito israeliano. In seguito appaiono i corpi, che si presume siano di Sharabi e Sabirsky. 

La 26enne racconta di essere stata vittima dello stesso attacco aereo, che ha colpito l'edificio in cui erano tenuti prigionieri i tre, ma che le brigate di Al Qassem "le hanno salvato la vita". Aggiunge che anche Sabirsky era stato estratto dalle macerie ma che è stato ucciso da un'altra bomba durante uno spostamento qualche giorno dopo. Poi ribadisce l'appello a Israele: "Siamo ancora vivi. Portateci a casa". 

"Domani vi informeremo della loro sorte"

"Domani vi informeremo della loro sorte", avevano fatto sapere i combattenti di Hamas riferendosi ai tre israeliani che nella breve clip di domenica sera descrivevano le dure condizioni di detenzione esortando il governo israeliano a fermare l'offensiva e liberarli. 

Da Tel Aviv, normalmente, a questo genere di messaggi non si risponde direttamente: secondo il governo della Nazione ebraica si tratta di tentativi di effettuare una guerra psicologica

Poche ore prima, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva in ogni caso confermato che i bombardamenti e il dispiegamento dell'esercito di terra sul territorio della Striscia di Gaza non si fermeranno. "Non ci fermeremo di fronte a nessuno. Stiamo facendo tutto ciò che possiamo per riportare tutti a casa. Sottolineo: tutti, senza eccezioni. Questi sforzi continuano sempre, anche in questi momenti", ha affermato.

Israele afferma che sono ancora 132 gli ostaggi trattenuti dal gruppo militante islamico e che 25 sono morti durante la prigionia.

Hezbollah: "Israele dovrà negoziare"

Nel frattempo, in un discorso pronunciato in tv dal Libano, il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha affermato che la guerra di Israele nella Striscia di Gaza è "impantanata in una situazione fallimentare" e che il governo di Tel Aviv sarà costretto a negoziare. Dall'inizio del conflitto, l'esercito ebraico ha quasi quotidianamente colpito anche le postazioni di Hezbollah, alleato di Hamas, ma a far crescere la tensione è stata soprattutto l'uccisione di un comandante delle forze d'élite da parte di Israele, in un attacco aereo.

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