Mar Rosso, nella notte respinto "il più grande attacco" mai sferrato dagli Houthi

Immagine di archivio fornita dalla Marina militare statunitense
Immagine di archivio fornita dalla Marina militare statunitense Diritti d'autore Mass Communications Spc. 2nd Class Moises Sandoval/AP
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Di Michela Morsa
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Stati Uniti e Regno Unito hanno riferito di aver abbattuto tutti i droni e missili lanciati dal gruppo ribelle yemenita sulle navi in navigazione nel Mar Rosso. Previsto per questo mercoledì il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione

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Le forze navali del Regno Unito e degli Stati Uniti hanno respinto il più grande e complesso attacco mai sferrato dai ribelli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso, ha dichiarato il segretario alla Difesa britannico. 

Secondo l'esercito statunitense, il gruppo armato sciita, sostenuto dall'Iran, ha lanciato 18 droni, due missili da crociera e un missile antinave nella notte tra martedì e mercoledì, tutti abbattuti dai jet di difesa aerea presenti sulle navi militari. Non sono stati segnalati danni o feriti. 

Gli Houthi non hanno rivendicato formalmente l'attacco, ma Al Jazeera ha citato anonimamente un ufficiale militare del gruppo che ha riferito che le loro forze "hanno preso di mira una nave legata a Israele nel Mar Rosso". 

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che l'attacco è il 26esimo dal 19 novembre scorso: gli Houthi hanno apertamente affermato che stanno prendendo di mira le navi mercantili che attraversano il Mar Rosso, una delle rotte più importanti e trafficate del commercio mondiale, in risposta alla guerra nella Striscia di Gaza, sostenendo - spesso falsamente - che le imbarcazioni siano legate a Israele. 

Le contromisure adottate da Stati Uniti e alleati

Gli Stati Uniti, il Regno Unito e altri dieci Paesi - tra cui Germania, Italia, Australia e Giappone - hanno intimato al gruppo ribelle di porre immediatamente fine agli attacchi, che secondo loro sono illegali e rappresentano una "minaccia diretta alla libertà di navigazione" nella cruciale rotta commerciale, attraverso la quale passa il 12% delle merci globali per una stima di mille miliardi di dollari l'anno

Finora gli alleati hanno evitato di colpire obiettivi nel territorio controllato dagli Houthi nello Yemen nord-occidentale come rappresaglia e si sono limitati a pattugliare il Mar Rosso per cercare di prevenire e contrastare gli assalti, ma il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps ha avvertito mercoledì che se gli attacchi continueranno "gli Houthi ne pagheranno le conseguenze"."Prenderemo le misure necessarie per proteggere vite innocenti e l'economia globale", ha aggiunto.

Il timore è che un conflitto più ampio nel mare o un attacco di rappresaglia da parte delle forze occidentali possa riaccendere le tensioni in Yemen, dove da mesi regge un fragile cessate il fuoco tra gli Houthi e una coalizione a guida saudita che ormai dal 2015 combatte i ribelli a fianco del governo in esilio. O, peggio ancora, che un intervento più deciso estenda il conflitto nella regione, attirando soprattutto l'Iran. 

La bozza di risoluzione Onu

Nella giornata di mercoledì il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per votare una risoluzione in merito, che potrebbe condannare le azioni del movimento yemenita e chiedere l'immediata cessazione degli attacchi. 

Una prima bozza di risoluzione, redatta dagli Stati Uniti, chiedeva il riconoscimento del "diritto degli Stati membri, in conformità con il diritto internazionale, di adottare misure appropriate per difendere le loro navi mercantili e navali". 

Il testo finale è più debole. Afferma che gli attacchi degli Houthi impediscono il commercio globale "e minano i diritti e le libertà di navigazione, nonché la pace e la sicurezza regionale", chiedendo che questi vengano rispettati, ma non citerebbe il diritto di un Paese a difendere le proprie imbarcazioni. 

Chiede inoltre il rilascio immediato della prima nave attaccata dal gruppo, la Galaxy leader, una nave cargo gestita dal Giappone e legata a una compagnia israeliana, sequestrata a novembre insieme al suo equipaggio.

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