Hong Kong, processo per sedizione: il magnate dei media Jimmy Lai si dichiara non colpevole

Le forze di Polizia al processo per sedizione del magnate di Hong Kong, Jimmy Lai
Le forze di Polizia al processo per sedizione del magnate di Hong Kong, Jimmy Lai Diritti d'autore Billy H.C. Kwok/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Stefania De Michele
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In carcere dal 2020, Jimmy Lai rischia l'ergastolo se verrà riconosciuto colpevole: deve rispondere di associazione per delinquere, collusione con forze straniere e pubblicazione di materiale sedizioso

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Jimmy Lai, il magnate dei media e attivista pro-democrazia diHong Kong, si è dichiarato non colpevole alla ripresa del processo che lo vede alla sbarra 76 anni con l'accusa di aver violato le leggi sulla sicurezza nazionale.

In carcere dal 2020, Lai rischia l'ergastolo, e cioè la pena massima, se verrà riconosciuto colpevole: deve rispondere di associazione per delinquere, collusione con forze straniere e pubblicazione di materiale sedizioso. 

Il processo al settantaseienne è ripreso con un'udienza in cui l'imputato ha dunque respinto ogni addebito. 

Nel post dell'organizzazione a supporto della liberazione di Lai si evidenzia la stretta democratica: "Hong Kong, un tempo considerata un baluardo della libertà dei media in Asia, si è classificata al 140° posto su 180 Paesi e territori nell'ultimo Indice mondiale della libertà di stampa".

L'accusa: "Lai è la mente del gruppo sovversivo di Hong Kong"

"Questo caso riguarda una figura politica radicale, che ha cospirato con altri per fomentare l'opposizione al governo di Hong Kong e alle autorità centrali e per colludere con Paesi stranieri per mettere in pericolo la sicurezza nazionale", ha dichiarato martedì il procuratore capo Anthony Chau alla Corte. 

Chau ha definito Lai "la mente" per la sua attività mediatica e per aver orchestrato una cospirazione con il cosiddetto gruppo di difesa della democrazia e della libertà Stand with Hong Kong Fight for Freedom.

La corte distrettuale di Kowloon West ha ascoltato la dichiarazione di apertura dell'accusa martedì, dopo aver respinto il tentativo da parte del team legale di Lai di far cancellare gli addebiti di sedizione contro di lui.

Dopo una pausa di dieci giorni, l'imputato è arrivato in tribunale su un veicolo dell'Hong Kong Correctional Services Department, circondato dalle guardie carcerarie.

L'udienza è stata la quarta di un processo che dovrebbe durare almeno 80 giorni e ha generato un forte interesse internazionale.

Una volta in aula, affiancato dagli agenti penitenziari, Lai ha semplicemente ascoltato le accuse contro di lui  e si è dichiarato "non colpevole" quando gli è stato chiesto di confermare la sua dichiarazione.

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