Gaza: Israele attacca, si intensifica l'esodo degli sfollati a sud della Striscia

Soldato israeliano in un'area al confine con Gaza
Soldato israeliano in un'area al confine con Gaza Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Stefania De Michele
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Gli attacchi israeliani, che hanno fatto nelle scorse ore almeno 35 morti, hanno spinto gran parte della popolazione verso sud, dove la gente ha affollato rifugi e tendopoli vicino al confine con l'Egitto

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Poco dopo la mezzanotte di Capodanno, i militanti di Hamas hanno lanciato una raffica di razzi, facendo scattare le sirene dei raid aerei nel sud e nel centro di Israele. Non sono stati segnalati feriti. Qualche ora prima Israele aveva attaccato ancora una volta e in maniera ben più letale.

Nell'ultimo giorno dell'anno, gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 35 persone, che si aggiungono agli oltre 20mila morti o dispersi durante i combattimenti che imperversano nella Striscia. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la guerra continuerà ancora per diversi mesi. Nel contesto di una guerra destinata a durare, l'esercito israeliano ha deciso di riportare nel territorio nazionale cinque brigate (di cui una composta da riservisti).

Israele deve mantenere un controllo di sicurezza a tempo indeterminato sulla Striscia di Gaza
Benjamin Netanyahu
primo ministro israeliano

L'offensiva aerea e terrestre ha ucciso più di 21.800 palestinesi e ne ha feriti più di 56.000, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, che non distingue tra morti civili e combattenti.

Gaza, la crisi umanitaria

Secondo le agenzie umanitarie, più di 1,4 milioni di persone a Gaza sono ora costrette a rifugiarsi nelle strutture delle Nazioni Unite, ma molte altre dormono all'aperto. I continui bombardamenti e l'intensa guerra di terra da parte di Israele stanno rendendo difficile l'erogazione degli aiuti umanitari, la cui quantità è di gran lunga inferiore alle attuali necessità. 

Il conflitto ha scatenato una crisi umanitaria difficile da gestire, con un quarto dei residenti di Gaza che rischia di morire di fame, secondo l'Onu. I bombardamenti di Israele hanno raso al suolo vaste aree del territorio, sfollando circa l'85% dei 2,3 milioni di residenti.

Tendopoli che ospita gli sfollati nell’area di Muwasi
Tendopoli che ospita gli sfollati nell’area di MuwasiFatima Shbair/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.

L'esodo dei palestinesi verso sud

Questa settimana Israele ha esteso la sua offensiva nei territori centrali della Striscia di Gaza, prendendo di mira una fascia di comunità densamente edificate che ospitano i rifugiati della guerra israelo-palestinese del 1948.

I combattimenti hanno spinto gran parte della popolazione verso sud, dove la gente ha affollato rifugi e tendopoli vicino al confine con l'Egitto. Centinaia di migliaia di persone hanno cercato riparo nella città centrale di Deir al-Balah. Israele ha continuato a colpire entrambe le aree.

L'entità della distruzione e l'esodo verso sud hanno sollevato il timore tra i palestinesi e i Paesi arabi che Israele intenda cacciare la popolazione di Gaza e impedirne il ritorno.

Domenica, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha dichiarato che Israele dovrebbe "incoraggiare la migrazione" da Gaza e ristabilire gli insediamenti ebraici nel territorio, dove ha ritirato coloni e soldati nel 2005.

Le tensioni tra Israele ed Egitto

Il ministro israeliano Smotrich è stato ampiamente messo da parte da un gabinetto di guerra che non lo comprende. Ma i suoi commenti rischiano di aggravare le tensioni con il vicino Egitto, profondamente preoccupato per un possibile afflusso massiccio di rifugiati palestinesi.

Inoltre le tensioni tra Egitto e Israele sono amplificate dal fatto che Tel Aviv sostiene che Hamas abbia contrabbandato armi dall'Egitto, il quale potrebbe opporsi a qualsiasi presenza militare israeliana nella zona.

Netanyahu dice no al ritorno a Gaza dell'Autorità palestinese

Secondo Israele, per Gaza le soluzioni sono poche: Netanyahu ha detto che non permetterà all'Autorità palestinese, sostenuta a livello internazionale, di riprendere in mano il governo di Gaza, da dove era stata cacciata da Hamas nel 2007. 

In compenso, gli Stati Uniti vogliono che un governo palestinese unificato gestisca sia Gaza che parti della Cisgiordania occupata da Israele, come primo passo di una eventuale statualità. Gli ultimi colloqui di pace israelo-palestinesi si sono interrotti più di dieci anni fa e da allora i governi israeliani si sono fermamente opposti alla creazione di uno Stato palestinese.

Nel frattempo i grattacieli di Tel Aviv si sono illuminati di giallo per chiedere il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri dai militanti di Hamas nella Striscia di Gaza da oltre 80 giorni.

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