Campi Flegrei: come gestire il rischio vulcanico e sismico?

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Alla fine di settembre una scossa di magnitudo 4,2, la più forte da 40 anni a questa parte, ha colpito Pozzuoli. Julian Lopez, inviato di Euronews Witness, ha parlato con residenti, scienziati e autorità per valutare la situazione

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Alla fine di settembre una scossa di magnitudo 4,2, la più forte da 40 anni a questa parte, ha colpito Pozzuoli, nell'area dei Campi Flegrei. Si tratta di un vasto calderone vulcanico, molto più attivo del Vesuvio. Julian Lopez, inviato di Euronews Witness, ha parlato con residenti, scienziati e autorità per valutare la situazione.

I Campi Flegrei sono noti per il bradisismo o "respiro vulcanico", una caratteristica geologica che consiste nel movimento del suolo verso l'alto e verso il basso a causa della spinta del magma e dai gas. "A settembre abbiamo avuto più di mille terremoti in un mese. Ora il processo è rallentato. Ma sappiamo che la situazione può cambiare. Non possiamo che continuare a monitorare l'area con la massima attenzione", dice Mauro Antonio Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano, la sezione locale dell'Istituto Nazionale di Vulcanologia.

Non è la prima volta che il bradisismo genera preoccupazioni. Nel 1970 e negli anni '80 alcuni vecchi quartieri di Pozzuoli furono evacuati. Antonio Isabettini, un pittore 68enne, fu sgomberato con la sua famiglia più di una volta. Oggi non sembra preoccupato: "Siamo quasi abituati a questo fenomeno, è diventato nostro amico. L'importante è che non ci faccia male. Ma è certo che non ci farà mai del male", ha detto a Euronews.

Al di là dei suoi auspici, le autorità devono farsi trovare pronte se la situazione dovesse peggiorare. I piani di evacuazione per i rischi vulcanici sono pronti da tempo. Ora si sta sviluppando un piano specifico per il bradisismo. Si sta valutando la capacità dei servizi essenziali e delle infrastrutture di trasporto e si stanno delineando le strategie di comunicazione. "Non vogliamo rassicurare la popolazione, ma farle sapere qual è il problema in modo che ne sia consapevole", dice Italo Giulivo, direttore della Protezione civile della Regione, che sovrintende alla sicurezza di circa 1,5 milioni di persone potenzialmente colpite.

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