Biden spinge sul Congresso per l'ok agli aiuti per Kiev. Non farlo è "un regalo a Putin"

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Di Michela Morsa
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Duro il monito del presidente USA contro il "folle" ostruzionismo dei repubblicani. Zelensky al G7: "La Russia spera solo che l'unità del mondo liberi crolli"

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Se gli aiuti statunitensi all'Ucraina non saranno approvati prima delle feste i repubblicani faranno un regalo di Natale a Vladimir Putin, creando una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e dell'Europa. È questo il monito del presidente USA Joe Biden al Congresso, da giorni in stallo sull'approvazione del nuovo pacchetto da 108 miliardi di dollari chiesto dall'amministrazione per sostenere Kiev nella guerra contro la Russia. 

"Questo non può più aspettare", ha detto il presidente, definendo "folle" l'ostruzionismo repubblicano e paventando i rischi di una vittoria della Russia in Ucraina, tra cui un attacco a un Paese Nato. 

"I repubblicani al Congresso sono disposti a fare a Putin il dono più grande in cui potesse sperare e ad abbandonare la nostra leadership globale, non solo in Ucraina, ma anche oltre. Se Putin prende l’Ucraina, non si fermerà lì. Qualsiasi interruzione della nostra capacità di rifornire l’Ucraina rafforza chiaramente la posizione di Putin", ha detto Biden ai senatori dopo aver partecipato a un incontro virtuale del G7, che ha ribadito compatto il sostegno a Kiev.

Il punto però è che senza la potenza militare degli Stati Uniti, primo rifornitore dell'esercito ucraino, gli alleati potrebbero non essere in grado di continuare a sostenere lo sforzo bellico. "Il mondo ci guarda", ha ammonito Biden. "Se gli Stati Uniti non sostengono l'Ucraina, chi lo farà? Cosa succederà alla Nato? Al G7? Se noi molliamo, come faranno i nostri amici europei ad aiutare Kiev?", ha incalzato il presidente. 

Il timore di scenari catastrofici causati da un dietrofront statunitense assale allo stesso modo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche lui presente alla videoconferenza conclusiva della presidenza giapponese del G7. 

"La Russia spera solo in una cosa: che l'anno prossimo l'unità del mondo libero crolli. Crede che l'America e l'Europa si mostreranno deboli e non manterranno il loro sostegno all'Ucraina a un livello adeguato", ha detto il leader ucraino, avvertendo che Mosca ha "significativamente" aumentato la pressione sul fronte. 

Lo stesso Zelensky doveva rivolgersi al Congresso statunitense martedì, ma ha poi dato forfait all'ultimo minuto, senza dare spiegazioni, ma inviando a Washington D.C. il suo numero due Andriy Yermak, il ministro della Difesa Rustem Umerov e il presidente della Verkhovna Rada Ruslan Stefanchuk.

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