Argentina al bivio tra eredità peronista e destra libertaria. Sul filo di lana la sfida tra l'"anarco-capitalista" di destra Javier Milei e il ministro peronista Sergio Massa. Cruciale il voto degli indecisi, esasperati da inflazione a tre cifre e tasso di povertà al 40%
L'Argentina sull'orlo di una crisi di nervi, questa domenica al bivio tra eredità peronista e destra libertaria. Esasperati da un'inflazione al 140%, circa 36 milioni di cittadini si pronunciano questa domenica per il ballottaggio delle elezioni presidenziali.
37% dei voti al primo turno, il Ministro dell'economia peronista Sergio Massa ha invertito i rapporti di forza delle elezioni di agosto e si presenta ora con sei punti di vantaggio nella sfida al candidato anti-sistema Javier Milei: ex-polemista televisivo, che si presenta come "anarco-capitalista" anti-casta, che prima ancora del voto già denuncia non meglio specificate frodi.
La palla in mano agli indecisi
Quasi dieci milioni gli argentini che al primo turno hanno dato fiducia allo scapigliato Milei, che promette privatizzazioni a tappeto e punta sull'adozione del dollaro come ricetta anti-inflazione. Altrettanti quelli che i sondaggi stimano come indecisi e che potrebbero fare la differenza alle urne