A Bruxelles i leader dell'Ue chiedono corridoi e pause umanitarie per Gaza, mentre al forum Global Gateway organizzato dalla Commissione europea si intessono partnership con i Paesi africani e asiatici
È stata una settimana intensa nella capitale belga, dove sono arrivati non solo i capi di Stato e di governo dell'Unione europea per il Consiglio europeo di ottobre, ma anche oltre 40 leader e ministri di Paesi africani e asiatici.
L'obiettivo del forum sul Global Gateway, piano da 300 miliardi di euro per sostenere progetti di estrazione mineraria, energia pulita e vie di comunicazione, è incrementare il commercio e gli investimenti dell'Ue in tutto il mondo, fornendo un'alternativa al programma globale di investimenti cinese "Belt and Road Initiative", la cosiddetta Via della Seta.
Resta da vedere se i Paesi del cosiddetto Sud globale preferiranno la partnership con Bruxelles a quella con Pechino. A questo proposito, nell'approfondimento settimanale "Stato dell'Unione", Isabel Marques da Silva intervista Sheikh Hasina, primo ministro del Bangladesh.
Intanto i colloqui fra i 27 capi di Stato e di governo europei hanno prodotto la richiesta di pause e corridoi umanitari per la striscia di Gaza: un'intesa raggiunta dopo un intenso pomeriggio di negoziati.