Si mobilitano i parenti degli ostaggi che chiedono aiuto per la liberazione dei loro cari
Scatta la mobilitazione internazionale dei parenti degli ostaggi israeliani catturati da Hamas.Molti hanno la doppia nazionalità e i loro parenti sollecitano i governi di tutto il mondo affinché si muovano per ottenerne la liberazione. A Madrid si sono incontrati con il ministro degli Esteri spagnolo e hanno tenuto una conferenza stampa.
La richiesta è solo una la sintetizza la Signora Maayan Sigal-Koren: "Sono venuta qui per chiedere alla Spagna e al mondo intero, ai paesi democratici, di non rimanere in silenzio e chiedere il rilascio immediato di mia madre e della mia famiglia".
L'attacco del 7 ottobre
L' attacco di Hamas del 7 ottobre ha provocato la morte di circa 1.400 persone e il rapimento di oltre 200 persone. Altri parenti degli ostaggi sono andati a Bruxelles per implorare l'aiuto dell'UE. "Spero che i paesi europei ci aiutino a liberare i nostri cari, perché ho amici che sono ancora vivi. Almeno sappiamo che erano vivi il 7 ottobre, forse sono stati uccisi una settimana fa, forse saranno uccisi tra cinque minuti. Ma per quanto ne sappiamo oggi sono ancora vivi. Quindi spero che gli europei ci aiutino a liberarli e condannino Hamas." Afferma Laura Blajman-Kadar, sopravvissuta al festival "Tribe of Nova".
Anche il leader della maggioranza al Senato statunitense Chuck Schumer, ha incontrato le famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas. Incontri simili hanno avuto luogo in molti altri paesi. Secondo Hamas, 50 ostaggi sono stati uccisi dai bombardamenti degli israeliani in questi ultimi giorni. Solo quattro dei rapiti sono stati rilasciati.