Sunak solidale con Israele ma "Palestinesi sono vittime delle azioni di Hamas".

Il primo ministro britannico Rishi Sunak
Il primo ministro britannico Rishi Sunak Diritti d'autore JESSICA TAYLOR/AFP
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Di Ilaria Cicinelli
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Il primo ministro britannico si trova in Israele per dimostrare solidarietà al Paese. Sunak afferma che i palestinesi sono vittime delle azioni di Hamas e sottolinea l'importanza degli aiuti umanitari. Intanto gli Usa mettono il veto a risoluzione Onu che chiedeva una "pausa umanitaria"

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Nessun appello al cessate il fuoco. Il primo ministro britannico Rishi Sunak è in Israele per un viaggio di due giorni volto a mostrare solidarietà al Paese. Sunak vorrebbe evitare che la crisi innescata dall'attacco di Hamas del 7 ottobre si aggravi ma non si è espresso riguardo alla possibilità di un cessate il fuoco immediato. 

Sunak si è incontrato con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente Isaac Herzog.Il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly si recherà in Egitto, Turchia e Qatar "nei prossimi giorni", secondo quanto dichiarato da Downing Street. 

Prima di partire per il Medio Oriente, Sunak ha dichiarato che l'esplosione di martedì all'ospedale al-Ahli di Gaza, che sembra aver ucciso centinaia di persone, "dovrebbe essere un momento di svolta" per i leader mondiali, affinché si uniscano per evitare un'escalation del conflitto.

Intanto, secondo quanto riporta l'agenzia Agi, gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiedeva una "pausa umanitaria" perché il testo non menzionava il diritto di Israele a difendersi.

Gli aiuti umanitari ancora bloccati

Dopo l'atterraggio all'aeroporto Ben Gurion e l'arrivo in un hotel di Tel Aviv, Sunak ha dichiarato che "è importante poter esprimere la mia solidarietà al popolo israeliano dopo quello che è stato un orribile attacco terroristico". Poco dopo ha affermato anche che "I palestinesi sono vittime di ciò che Hamas ha fatto. È importante continuare a garantire l'accesso umanitario".

Il varco di Rafah, gestito dall'Egitto, unico punto di accesso al momento per far passare i camion con gli aiuti umanitari, sarà riaperto. La notizia arriva dopo la visita del presidente statunitense Joe Biden per cui Israele ha consentito al passaggio degli aiuti. Tuttavia l'Egitto ha stabilito che per il momento solo 20 camion potranno attraversare il varco. Secondo Martin Griffiths, capo delle situazioni di emergenza delle Nazioni Unite, per far fronte alla crisi umanitaria servirebbero almeno 100 camion al giorno.

Israele afferma comunque che nessun aiuto umanitario potrà passare per il suo territorio fino a che gli ostaggi detenuti da Hamas non saranno liberati. Inoltre, a causa dei bombardamenti israeliani che hanno danneggiato la strada, gli aiuti non arriveranno prima del 20 ottobre. Questo nonostante Israele si fosse impegnata a non impedire l'accesso dei beni di prima necessita nella Striscia di Gaza.  

Il 25% delle abitazioni a Gaza sono state distrutte dai bombardamenti.

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