Un vero e proprio partito, quello degli indecisi e di chi ha proprio deciso di non votare. Del resto, l'ultima settimana di campagna elettorale polacca è cominciata con un "inutile" dibattito televisivo
Dibattito deludente
L’attesissimo dibattito elettorale televisivo di lunedì sera in Polonia ha deluso le aspettative dei telespettatori polacchi: il discutibile format del dibattito ha evitato qualsiasi discussione approfondita.
Il primo ministro Mateus Morawiecki, il leader dell’opposizione Donald Tusk, ex premier e già presidente del Consiglio europeo, ora a capo di "Piattaforma Civica", e altri quattro candidati avevano solo un minuto di tempo per rispondere alle domande e, pur sfiorando questioni come l'immigrazione, l'economia e le pensioni, secondo la maggior parte dei telespettatori il dibattito è servito a poco,
Nei sondaggi, il partito di governo "Diritto e Giustizia" è in testa con il 35% delle intenzioni di voto, ma potrebbe perdere la maggioranza assoluta in Parlamento.
Tra i big della poliic, assente al dibattito soltanto Jaroslaw****Kaczyński, ex primo ministro e leader del partito "Diritto e Giustizia".
In Polonia domenica 15 ottobre si vota per le elezioni parlamentare e anche per un discusso referendum sull'immigrazione.
Saranno gli indecisi a... decidere?
Domenica 15 ottobre la Polonia va alle urne per le elezioni parlamentari, che decideranno la direzione politica del Paese e avranno un impatto importante sulla sicurezza e sulla politica dell'intera area dell'europa dell'est.
Secondo i sondaggi, circa il 45% degli elettori polacchi non ha ancora deciso per votare: è il "partito degli indecisi".
"Le donne potrebbero essere decisive"
Spiega Katarzyna Wodniak, esperta di politiche sociali al Trinity College di Dublino:
"In questo gruppo ci sono persone che intendono votare, ma non sono sicure per chi votare o pensano che potrebbero ancora cambiare idea, ma ci sono anche persone che non hanno assolutamente intenzione di votare. In questo gruppo ci sono leggermente più donne che uomini e poiché la ricerca mostra che le donne sono generalmente più favorevoli alla democrazia e più progressiste, se decidessero di votare potrebbero nfluenzare le elezioni”.
"La libertà è poter scegliere"
Una campagna specifica denominata "Donne alle urne" è stata creata per incoraggiare le donne a esercitare il loro diritto di voto in questa tornata elettorale.
Katarzyna Rozenfeld si occupa della campagna “Donne alle urne”:"In cima alla lista dei motivi per cui le donne non votano c'è la risposta 'Non credo che il mio voto conti davvero'. Altre risposte sono 'Non abbiamo fiducia nei politici' e 'Non crediamo nella politica".
Interviene Agnieszka Wozniak-Starak, celebre conduttrice radiofonica e televisiva:
"Qualcuno, recentemente, ha detto molto bene che la libertà è la possibilità di scegliere. Apprezzo molto la mia libertà, ecco perché io andrò a votare. Non dobbiamo essere necessariamente d'accordo tra di noi, ma dobbiamo andare tutti a votare!"
"Non ho assolutamente fiducia nei politici"
La campagna "Donne alle urne" ha avuto successo e le statistiche cominciano a migliorare. Ma la mancanza di fiducia nei politici fa sì che un gruppo significativo di persone, circa il 10%, si rifiuti del tutto di votare.
Una di loro è Zenobia Zaczek, attivista:
"Non ho assolutamente fiducia nei politici, e penso che i politici se la siano guadagnata, questa sfiducia nei loro confronti. Credo nella democrazia diretta, non nella democrazia parlamentare. Credo che un voto dovrebbe essere espresso a favore di una determinata causa, ad esempio in un referendum, e non voglio dare carta bianca a qualcuno che può votare in un modo o nell'altro su qualunque argomento. Non avrei alcun controllo su ciò che quelle persone faranno dopo".
Caccia agli indecisi
La corrispondente da Varsavia per Euronews, Magdalena Chodownik:
"Sembra che nell'ultima settimana della campagna elettorale i partiti politici si stiano concentrando maggiormente sulla conquista dei voti dei polacchi indecisi, mentre quelli convinti... sono già convinti".