Gli archivi reali rivelano l'iscrizione di Bernhard van Lippe-Biesterfeld al partito nazionalsocialista tedesco, nel 1933. "Dobbiamo affrontare il passato", ha commentato Re Willem-Alexander. "Avrei potuto nascondere documenti imbarazzanti, ma la storiografia dev'essere trasparente"
Non si placano le polemiche nei Paesi Bassi per le simpatie naziste del principe Bernhard van Lippe-Biesterfeld, nato nel 1911 in Germania, nonno dell'attuale Re d'Olanda Willem-Alexander.
Bernhard è stato principe consorte dei Paesi Bassi dal 1948 al 1980, in quanto marito della Regina Giuliana.
Scomparso nel 2004, a 93 anni, sul principe Bernhard da decenni circolavano voci che l'apertura degli archivi della Famiglia Reale ha confermato.
Nel 1933, Il principe aveva la tessera del partito nazista.
"Quando l'ha saputo?", chiede un cronista al Re.
Willem-Alexander risponde così:
“Non è così rilevante. Il punto è che ho deciso di mettere a disposizione l'intero archivio fino al 6 settembre 1948. Compresi tutti gli elementi forse meno belli. Avrei potuto nascondere alcuni documenti imbarazzanti, ma non l'ho fatto. Perchè fanno parte di una storiografia che deve essere assolutamente trasparente".¨
Il principe Bernhard aveva sempre negato - persino in punto di morte, con le mani sulla Bibbia - di essere stato iscritto al partito nazionalsocialista tedesco, rivendicando il proprio ruolo di comandante delle Forze Armate e della resistenza dei Paesi Bassi durante l'occupazione tedesca.
Tra gli olandesi, le opinioni sono divergenti.
Walter Oliemans, pensionato:
"Ormai è una storia così vecchia... Capisco che la gente la prenda come un problema, ma è finita. Lasciamo perdere!"
Rob lavora nel settore marittimo ed è molto deluso:
"È molto strano, soprattutto per la maggior parte della popolazione... Non me lo sarei mai aspettato. Fa male".
Lo "scandalo nazista d'epoca" avviene in un contesto di forte declino di popolarità della Famiglia Reale dei Paesi Bassi.
Il Parlamento olandese potrebbe ora aprire un'indagine sul passato nazista del principe Bernhard.