Il sapore amaro della festa per la riunificazione tedesca

La festa per la riunificazione tedesca
La festa per la riunificazione tedesca Diritti d'autore Gregor Fischer/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Paolo Alberto Valenti
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Il 3 ottobre del 1990 scoccava la giornata dell'unità tedesca "Tag der deustchen Einheit" che cercava di archiviare la minaccia della guerra termonucleare

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A poco meno di un anno dal crollo del muro di Berlino, col quale si dissolveva il simbolo ineludibile della guerra fredda e del confronto fra il blocco sovietico e l'occidente, in preda al capitalismo, la Germania festeggiava la sua riunificazione. Era il 3 ottobre del 1990. La giornata dell'unità tedesca "Tag der deustchen Einheit" imprimeva una svolta definitiva al destino del mondo e ventilava a possibilità di un avvenire migliore e della fine della contrappossizione est-ovest che oggi riesplode sotto minacce ancora più fosche.

La ferita della storia nel cuore dell'Europa

La fine della Germania nazista aveva imposto lo smembramento dei territori del Terzo Reich. Quattro erano le zone d’occupazione gestite dalle principali potenze vincitrici: Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Unione Sovietica. Berlino, occupata dall'Armata Rossa era stata per decenni il simbolo di questa divisione, essendo anch’essa suddivisa in quattro settori di controllo. Da qui la nascita delle due Germanie, la Repubblica federale e la socialista DDR, vassalla di Mosca. Le tensioni fra le due superpotenze USA e URSS impose l'erezione del muro che separasse due ben diverse concezioni del mondo pronte a sbranarsi. La cortina di ferro venne eretta nel 1961 e rimase intatta fino all'autunno del 1989 quando il confronto strategico, politico e ideologico fra Oriente e occidente consentì a quest'ultimo di prelvalere e indusse l'ultimo capo di stato sovietico Mikahil Gorbaciov di offrire un ritiro di Mosca dalla sfera d'influenza di tutti questi paesi che l'Armata Rossa aveva liberato dal nazifascismo per condurle però nell'alveo di dittature senza futuro.

A Mosca nel febbraio del 1990 l'allora cancelliere tedesco Helmut Kohl ebbe un incontro decisivo  con il leader sovietico Gorbaciov: entrambi i leader riconoscevano il diritto del  popolo tedesco alla riunificazione. Poco tempo dopo un accordo chiave sull’unione economica e monetaria delle due Germanie fu concordato con Lothar de Maizière, leader della Germania Est. Il resto è storia di un percorso a tappe che cancellava la profonda ferita tedsca della seconda guerra mondiale.

Il ritorno dell'incubo

Oggi con una nuova guerra che infuria in Europa, il Giorno dell’Unità tedesca serve in realtà per mobilitare ancora il Paese davanti alle nuove sfide pericolose. A 33 anni da allora  le autorità di Berlino riconoscono le difficoltà del momento attuale. Il governo tedesco condivide con i cittadini l'apprensione per il futuro. I festeggiamenti per la riunificazione sono iniziati lunedì all'insegna del motto "Aprire gli orizzonti". Si spera che la memoria serva anche ad osare la pace.

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